TOLKIEN IL FILM

Gli anni giovanili
del padre degli Hobbit

Era annunciato nelle sale italiane il 26 settembre Tolkien, il film del regista Dome Karukpski sugli anni giovanili e meno conosciuti della vita dello scrittore e filologo britannico John Ronald Reuel Tolkien, autore de Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e Il Silmarillion. Ma la pellicola non arriverà sul grande schermo neppure per le prossime festività natalizie e probabilmente i fan italiani del professore di Oxford dovranno attendere il suo inserimento in una delle piattaforme on demand.

La sceneggiatura affronta gli anni giovanili, l’esperienza della prima guerra mondiale e l’amore di Tolkien per Edith Bratt che diventerà sua moglie. Il futuro scrittore aveva perso il padre all’età di soli quattro anni e fu la madre Mabel a incoraggiarlo a leggere i grandi libri per l’infanzia. Ma anche lei, costretta a una vita di disagi dai parenti che non avevano gradito la sua conversione al cattolicesimo, si spense precocemente. La venerazione per la figura materna fu trasferita sulla donna amata, Edith Bratt, che aveva tre anni di più di Tolkien e che divenne per lui oggetto di un amore esclusivo nonostante la separazione tra i due giovani imposta dal tutore di lui, che insistette perché Tolkien perfezionasse i suoi studi senza occuparsi di distrazioni amorose.

Ci fu poi la devastante esperienza della guerra che vide Tolkien combattere nella battaglia della Somme. Una fase che indusse il futuro scrittore a maturare una visione pessimistica sul mondo e sugli uomini, base essenziale della sua futura idea della letteratura come «consolazione» per gli spiriti immersi nella mediocrità del presente.

L’insegnamento prima a Leeds e poi a Oxford fu per lui un’ennesima, importante scoperta: divenne consapevole della sua capacità di trasmettere agli studenti la passione per la materia, la letteratura inglese, indagata con veemente efficacia.

La scelta di diventare il sub-creatore della Terra di Mezzo inserita in un mondo «compiuto», parallelo al nostro, fu una vocazione che lo travolse, inaspettata e non cercata, quando mentre correggeva i compiti dei suoi allievi improvvisamente scrisse su un foglio: «In un buco sotto terra viveva uno hobbit…». Così accanto ai suoi lavori accademici arriveranno prima lo Hobbit e poi il suo capolavoro Il Signore degli Anelli.

Chiunque si cimenti con gli eventi che hanno contrassegnato la vita di Tolkien resta colpito dall’ordinarietà della sua esistenza tranquilla, metodica, professorale, circondata da amicizie selezionate e la potenza fantastica dei mondi alternativi che furono il prodotto della sua sub-creazione. Fra gli amici dello scrittore C.S. Lewis, l’autore delle Cronache di Narnia, ed altri scrittori riuniti nel cenacolo letterario degli Inklings.

Il successo non sarà immediato e giungerà molto tardi, quando Tolkien aveva ormai 65 anni, era vicino alla pensione e non vedeva l’ora di dedicarsi al Silmarillion, il libro che considerava più importante e più impegnativo. Non riuscì a completarlo e il volume sarà integrato ed edito postumo dal figlio Christopher.

Vincenzo Fratta

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