Con il recente acquisto dell’Atalanta da parte di un gruppo di investitori statunitensi guidati dal finanziere Stephen Pagliuca, sono salite a dieci le squadre italiane possedute da proprietà americane.
Pagliuca, già comproprietario dei Boston Celtics in Nba, diventerà chairman del club con l’acquisizione, per oltre 400 milioni di euro, del 55% di La Dea srl, la sub-holding della famiglia Percassi che detiene circa l’86% del capitale sociale dell’Atalanta.
L’Atalanta costituirà la quarantesima acquisizione di squadra di calcio europea da parte di società americane, ma non si può non notare che il 64% di queste citate acquisizioni sono avvenute a partire dalla metà del 2018.
Un dato che mi ha sorpreso, al punto che mi sono chiesto come mai i due terzi di queste acquisizioni sono concentrate tutte in un periodo così breve?
E andando allora a controllare gli indici di Wall Street ho notato una singolare coincidenza, e cioè che la Borsa americana ha ottenuto il massimo storico proprio in quel periodo, a metà 2018, per poi iniziare una parabola discendente.
Ho avuto pertanto la sensazione, ma chiamiamola molto più di una sensazione, che questi grandi gruppi americani, che sanno bene come muovere i soldi, abbiano disinvestito da Wall Street per perseguire investimenti a loro parere più vantaggiosi.
Investimenti puliti e trasparenti, al di sopra di ogni sospetto, con possibilità di coltivare anche consenso sociale, perché acquisire una società di calcio è quello che porta e che trasmette.
Recentemente sono apparse voci di una possibile vendita anche dell’Inter ed in pole per acquistarla ci sarebbero (ma guarda un po’) due fondi d’investimento americani, Bc Partners e Ares Management Corporation.
Marco Biccheri
Le società americane che hanno acquisito squadre di calcio
nei campionati italiano, francese e inglese