SALUTE
Inquinamento
e rischio malattie

La ricerca scientifica ha sottolineato ancora una volta, ritenendo che non ve ne fosse bisogno alcuno, la stretta correlazione esistente tra l’insorgere di problemi cardiaci, respiratori, tumori e riduzione della fertilità, e da ultimo disfunzioni cerebrali con la esposizione ad agenti inquinanti legati allo smog.

La Commissione dell’Unione Europea ha dato il via libera alla seconda parte della procedura di infrazione, nei confronti dell’Italia e di altri Stati membri, per l’elevato tasso di biossido di azoto riscontrato in alcune città come Roma o Milano.

Secondo l’organizzazione mondiale della sanità, questo rimane a tutti gli effetti uno dei maggiori problemi di salute pubblica, tanto che le morti per problemi connessi all’inquinamento sono al quarto posto tra le cause di morte.

Sempre secondo l’Organismo Mondiale della Sanità (Oms), anche laddove i livelli di inquinamento dovessero rimanere invariati, il progressivo invecchiamento della popolazione, porterà ad un innalzamento delle percentuali di malattie da smog perché i soggetti anziani sono maggiormente vulnerabili.

Uno studio della Boston University sull’incidenza dell’inquinamento ambientale sulle gravidanze, avverte che si potrebbe avere un calo del peso del neonato alla nascita. Se si vive vicino a strade molto trafficate il rischio di infertilità salirebbe all’11% e in caso di seconda gravidanza addirittura al 21%.

Nei bambini invece, si registra un aumento di problemi legati soprattutto alla respirazione ed allergie.

Un problema che richiede quindi una attenta condivisione da parte degli Stati membri della Unione Europea, perché si provveda a ridurre il numero di morti o malattie evitabili con accorte politiche di ecosostenibilità, evitando peraltro di far lievitare enormemente i costi della spesa sanitaria pubblica.

Gaetano di Terlizzi

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