JOE WRIGHT, CYRANO

Il timore di non essere amati
per ciò che si è

Nelle sale il «Cyrano» di Joe Wright con Peter Dinklage

Dopo il successo ottenuto alla Festa del Cinema di Roma, l’attesissimo film Cyrano del regista Joe Wright è pronto ad incantare nuovamente il pubblico italiano dal 3 marzo al Cinema.

Nelle sale il «Cyrano» di Joe Wright con Peter DinklageJoe Wright (L’ora più buia, Anna Karenina, Orgoglio e Pregiudizio) si ispira al celebre testo teatrale di fine ‘800 scritto da Edmond Rostand, una delle storie più romantiche della letteratura e, alternando le parti dialogate con altre cantate, ne dà una versione inedita ed originale.

La «diversità» di Cyrano qui, infatti, non è data dal tradizionale naso lungo ma dalla bassa statura che richiama metaforicamente il «non sentirsi all’altezza» del protagonista.

Protagonista che ha il volto di Peter Dinklage che mette al servizio del personaggio la sua statura di 130 centimetri.

Il protagonista, celebre per Il trono di spade, affetto da nanismo, grazie ad una magistrale prova attoriale, diventa un gigante sullo schermo.

Capace di duellare a colpi di spada, e pure di parole, con avversari imponenti non è da meno delle star che lo hanno preceduto interpretando il poeta-spadacino con grandi protesi nasali: Josè Ferrer, che vinse l’Oscar nel 1950, Gérard Depardieu e Steve Martin.

Haley Bennett è Roxanne nel nuovo Cyrano del regista Joe WrightL’impavido spadaccino diventa, però, di nuovo «piccolo» e insicuro davanti alla donna che ama perdutamente, Roxanne, interpretata da Haley Bennett, nella vita moglie del regista.

La sua paura di non essere amato, lo spinge ad affidare al bel Cristian le parole che non osa dirle.

Il piccolo Cyrano considerato uno «scherzo della natura», dovrà affrontare da solo una paura che in realtà lo accomuna a noi tutti, ovvero la difficoltà di esporsi. La paura di non essere amati per ciò che si è. Ecco la sfida più difficile da vincere: le nostre insicurezze, rivelarsi per chi si è veramente.

«Ogni grande pezzo di letteratura, anche di cent’anni fa, è fantastico, perché è rilevante oggi», racconta Dinklage.

«Cyrano scrive per Christian, teme di esporsi, sembra di guardare alle nostre identità digitali, che spesso non sono veramente quelle reali. Nessuno si chiama più davvero al telefono, scriviamo e inviamo e-mail, ricerchiamo i migliori selfie: questa è la presentazione che adesso vogliamo dare al mondo».

Il film è un bell’attestato d’amore. Amore per se stessi ma anche amore per il nostro Paese. La regia esalta infatti non soltanto le bellezze della Sicilia, dove è stato girato (Noto, Etna e alcuni dei più bei palazzi di Catania e Siracusa), ma anche le capacità artistiche degli italiani.

Il film è stato candidato all’Oscar per i migliori costumi realizzati da Massimo Cantini Parrini che conquista così la sua seconda nomination dopo quella per Pinocchio di Matteo Garrone.

Angela Alizzi

 

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