EUROPA POTENZA

Una geopolitica continentale
dinanzi al mondo

Olivier Eichenlaub, Europa Potenza, Passaggio al Bosco

 

Nell’ambito della fruttuosa collaborazione con il francese Institut Iliade, la casa editrice Passaggio al Bosco manda in libreria l’agile saggio di Olivier Eichenlaub Europa Potenza, una geopolitica continentale dinanzi al mondo.

Europa Potenza è una ricognizione nel Vecchio Continente esaminato come un «contenitore spaziale», nella convinzione che la comprensione dei suoi ambiti possa rafforzare la consapevolezza del ruolo che l’Europa può svolgere nel mondo. I tre capitoli nei quali si divide il libro si intitolano significativamente Europa Terra, Europa Mare e Europa Potenza.

Unire le sfere di Terra e Mare

Il giurista e politologo tedesco Carl Schmitt (1888-1985) Il debito riconosciuto dall’autore è l’interpretazione del mondo fornita da Carl Schmitt nel suo imprescindibile Terra e Mare con la contrapposizione di due visioni diametralmente opposte del modo in cui la potenza Stato può esprimersi nello spazio geografico mondiale.

Olivier Eichenlaub si propone di mostrare come il continente europeo — che storicamente si divide tra una visione fondamentalmente terrestre e una proiezione marittima prossimale dei suoi punti di forza locali — , se riuscisse a unire politicamente e combinare strategicamente le due sfere senza contrapporle, potrebbe divenire uno degli spazi di potenza maggiori del XXI secolo.

Il presupposto è che i popoli europei vogliano impegnarsi in una riconquista «cognitiva» della propria storia, della propria geografia e delle peculiarità di ognuno di loro.

Il punto di approdo è un’Europa che deve ispirarsi sia al modello della Nazione sia a quello dell’Impero, in un sistema di tipo federativo che non la riduca a un super-Stato, ma la esalti invece come una comunità, una cultura e un unico destino.

Per un’Europa federale

Un esercito comune distinto dalla Nato è una delle condizioni per l'autonomia strategia dell'Europa nel futuro mondo multipolareUn’entità plurilingue e federale che permetta di consolidare le diversità locali, pur mantenendo un esemplare sistema di democrazia diretta.

Una posizione di neutralità che impedisca all’Europa di impantanarsi in operazioni «di polizia internazionale» in altre parti del mondo, in nome di supposti valori condivisi.

Un’organizzazione militare di difesa in seno alla quale le responsabilità non siano rimesse ad uno stato maggiore remoto e sconosciuto, ma direttamente sostenute da un popolo europeo consapevole del proprio ruolo nel mondo.

Pierluigi Fagan, Verso un mondo multipolare, Fazi EditoreÈ importante che la propensione per un mondo multipolare illustrata da Olivier Eichenlaub, con un Europa finalmente autonoma dagli Stati Uniti e dialogante alla pari con i diversi poli che si vanno creando nel mondo, si distingua da altre posizioni «non conformiste» che pur di liberarsi dalla tutela yankee sembrano auspicare con entusiasmo un’egemonia neo-sovietica.

Nel pregevole saggio Verso un mondo multipolare — che raccomandiamo a tutti coloro che si interessano di geopolitica — l’analista indipendente Pierluigi Fagan dimostrava già nel 2017, con argomenti del tutto convincenti, l’ineluttabilità del tramonto del mondo unipolare, la necessità della separazione dei due occidenti, quello euro-continentale da una parte è quello anglo-americano dall’altra, e invitava l’Europa ad intraprendere un proprio autonomo percorso geopolitico.

Una consapevolezza che negli ultimi anni cominciava timidamente a farsi strada anche fra i governanti europei ma che l’invasione russa dell’Ucraina ha bruscamente ricacciato indietro.

Vincenzo Fratta

 

 

 

Olivier Eichenlaub
Europa Potenza
Passaggio al Bosco, pp.100

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