MOGOL LAVEZZI, CAPOLAVORI NASCOSTI

Una raccolta di successi
di due maestri italiani

Mario Lavezzi e Giulio Mogol

 

Il 17 marzo Giulio Mogol e Mario Lavezzi hanno presentato al pubblico romano il loro nuovo album Capolavori nascosti. L’evento si è svolto presso la libreria Feltrinelli di via Appia Nuova.

Capolavori nascosti, il Cd di Giulio Mogol e Mario LavezziI Capolavori nascosti sono 13 brani, tra le più belle canzoni firmate dai due artisti nel corso del loro lungo sodalizio iniziato nel 1968, e qui eseguiti con alcuni dei più grandi artisti della nostra musica, con l’aggiunta dell’inedito Una storia infinita.

A moderare l’incontro il giornalista di Repubblica Ernesto Assante, fresco autore di un libro su Lucio Battisti.

Mario Lavezzi è stato l’autentico motore della serata, dialogando con il pubblico sul significato dei testi dei suoi brani. E cantando e suonando la chitarra, accompagnato al pianoforte da Cristina Di Pietro.

Fra i brani con poteva mancare l’omaggio a Lucio Battisti con Il mio canto libero.

Il valore della musica italiana

Entrambi i compositori hanno celebrato il valore della musica italiana d’autore, citando storici brani di gruppi come i Camaleonti e i Dick Dick e di cantautori come Lucio Battisti e Fausto Leali.

Con una punta di orgoglio Giulio Mogol ha ricordato che con i suoi 520 milioni di dischi venduti è il terzo al mondo dopo i Beatles ed Elvis Presley.

Mogol e Lavezzi hanno raccontato come sono nati alcuni dei loro più noti capolavori. Il primo ha spiegato come la sua ispirazione parta dall’ascolto della musica che gli suggerisce le emozioni che poi trasforma nel testo delle canzoni. E che il suo processo creativo avviene generalmente la mattina, tra le nove e le dieci.

Autostima e valori forti

Secondo Mogol è importante per l’artista possedere una forte autostima e un bagaglio di valori che ne arricchiscano la spiritualità e non gli facciano temere l’inevitabile la fine della propria esistenza terrena.

Convinzione dei due autori è che l’arte, e nel caso specifico la musica, lasci dentro l’artista e dentro l’ascoltatore qualcosa di grande, di bello e di irripetibile.

Olga Matsyna

 

 

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