25 APRILE

Aspettavamo i salvatori…
sono arrivati i diavoli!

 

Un venticinque aprile alternativo è quello passato alla Sala Umberto di Roma assistendo alla piece teatrale Marocchinate, scritta a quattro mani da Simone Cristicchi e Ariele Vincenti, con la direzione di Nicola Pistoia e le musiche suonate dal vivo da Marcello Corvino.

Marocchinate racconta l’altra faccia della Liberazione, i terribili giorni passati dalle popolazioni del basso Lazio, dopo lo sfondamento da parte degli Alleati della linea di Montecassino, ultimo baluardo tedesco. Apparentemente la guerra era finita e l’Italia era libera, ma non per le popolazioni: «Aspettavamo ji salvatori… so’ arrivati ji diavoli!» Un’altra di quelle storie che se non sei di quelle parti non la conosci, perché la retorica dei vincitori non vi si sofferma mai. Successa in una terra che se non hai parenti o amici, non ci vai.

Siamo in un paese della Ciociaria e Angelino, pastore locale, ci racconta la semplice ma faticosa vita contadina della sua zona prima della guerra. Vita che viene sconvolta con l’arrivo delle truppe Marocchine, aggregate agli Alleati, ai quali viene affidato il compito di entrare nella rocciosa difesa tedesca.

Ottemperano il loro compito e «le truppe di colore» come ricompensa ottengono il «diritto di preda» contro la popolazione civile. 50 Ore di carta bianca, 50 ore in cui fanno razzia di tutto quello che trovano: oro, case, vino, bestie, ma soprattutto donne. Sono migliaia le donne che verranno stuprate e uccise nella primavera del ’44, dai soldati marocchini. Tra queste c’è Silvina la moglie di Angelino, che diventerà anch’essa una «marocchinata».

Lo spettacolo che tocca le corde più profonde dell’anima, rispolverando i gravi fatti della Ciociaria del ’44, per non dimenticare le migliaia di donne vittime di quelle violenze. Con l’obiettivo che le loro parole diventino le nostre parole, diventino la nostra storia.

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