SALUTE
La dieta giusta resta
quella Mediterranea

Quale sarà la dieta giusta? Con il caldo tutti, ogni estate, ne parlano. Ma, questa stagione bollente come non mai, ci dovrebbe aiutare a fare qualche ragionamento più approfondito. Insomma un nuovo approccio all’alimentazione: lo dobbiamo a noi, ai nostri figli al nostro pianeta. «Le diete moderne tendono a non funzionare soprattutto nel lungo periodo. Infatti una persona che segue una dieta iperproteica può anche dimagrire 10 kg in un mese, ma poi, riprende peso». Questo il semplice concetto espresso dal Franco Berrino, oncologo di fama mondiale, braccio destro del compianto professor Umberto Veronesi.

«Il meccanismo di queste diete iperproteiche è semplice: intossica sistema nervoso, intossicando il centro dell’appetito. Di conseguenza – afferma Berrino – si mangia meno, e tra la gente rimane l’idea che sia meglio mangiare tante proteine. Questo concetto è sbagliato». Infatti studi recenti, ma durati decenni, sia effettuali in Europa che negli Stati Uniti hanno dimostrato che una elevata percentuale di proteine animali è un fattore che mette ad alto rischio di obesità. Chi invece consuma maggiormente cereali, frutta verdura e in misure più ridotte carne e pesce tende a rimanere nel peso-forma.

Ma allora qual’è la soluzione: la dieta mediterranea tradizionale. Berrino ci tiene a sottolineare l’aspetto tradizionale della dieta. Questo perché fino ai primi anni Cinquanta la carne era un lusso, non la si mangiava con la frequenza e sovrabbondanza di oggi, ma sporadicamente. «La dieta mediterranea tradizionale prevedeva tantissimi cereali, ogni giorno, e frutta e verdura in grande quantità. Da tenere sempre a mente – continua Berrino – che i cereali non devono essere raffinati. Quindi meglio evitare la farina 0 e 00, e prediligere quella semi integrale (tipo 2) o l’integrale, queste dopo qualche mese irrancidiscono, prova della loro genuinità».

Un altro aspetto di fondamentale importanza nella dieta è il rispetto delle stagionalità, proprio come dicevano le nostre nonne. Prima del proliferare delle serre e delle moderne tecniche agronomiche, l’uomo era costretto a rispettare la terra ed i suoi ritmi, eravamo obbligati a tener conto delle leggi della natura, non potevamo danneggiare la terra. Berrino sottolinea come «Oggi invece possiamo forzare i cicli naturali. Possiamo inquinare l’aria, l’acqua e tutto ciò che ci circonda e ci da sostentamento. Il mondo funziona secondo leggi naturali e ci sono molti cicli del mondo naturale con cui si deve vivere in armonia. La soluzione individuale che abbiamo è quella di armonizzarci con la natura. Ovvero di rispettare le stagioni e cibarci delle varietà di alimenti che la natura ci fornisce nei suoi cicli. Questo ci porta ad un alto livello di consapevolezza… consapevolezza che diventa giustizia. Essere realmente consapevoli significa scegliere il cibo che rispetta la terra, chiedersi quanto danno abbiamo fatto al pianeta producendo quel cibo prima di mangiarlo, chiedersi da dove viene quel cibo, quanto sono stati sfruttati dei bambini per quel cibo, quanto è stata sfruttata male la terra e il rispetto dell’ordine dell’universo. Basare la alimentazione prevalentemente su cibo di origine vegetale non industrialmente raffinato».

Si parla molto di Sindrome Metabolica come il più grosso problema di salute oggi nel nostro Paese. «Chiunque è in grado di riconoscerla – spiega Berrino – tenendo d’occhio i 5 fattori maggiormente riconoscibili (bastano 3 per averla!): circonferenza vita larga, colesterolo «buono» basso, trigliceridemia, pressione arteriosa alta, iperglicemia». Berrino afferma che questa sindrome è problematica perché aumenta il rischio di diabete e di malattie del cuore, ma aumenta anche il rischio di cancro, di Alzheimer, di ictus e altre malattie ancora. Ed è molto diffusa: circa il 30% della popolazione adulta in Italia la ha. Come prevenire o curare la sindrome metabolica? Dieta mediterranea tradizionale e almeno un’ora di attività fisica al giorno.

Il sistema è enormemente influenzato dalle lobby farmaceutiche. Negli ultimi anni la speranza di vita si è alzata moltissimo, questo anche grazie agli sviluppi della medicina, che tiene in vita persone con condizioni patologiche croniche. Ma le condizioni patologiche croniche non sono obbligatorie ci ricorda Berrino. Non è detto che invecchiando dobbiamo obbligatoriamente ammalarci di qualcosa. Queste patologie, nella stragrande maggioranza dei casi, potrebbero essere prevenute, semplicemente cambiando le proprie abitudini e stile di vita. Il 90% delle persone anziane prende almeno un farmaco al giorno per delle patologie che sarebbero perfettamente prevenibili e curabili semplicemente con il cambiamento dello stile di vita. Il professor Berrino ha una sua ipotesi, non molto incoraggiante: «La sanità è il più grande mercato nazionale. Mettiamola così: se noi ci ammaliamo, aumenta il Pil, c’è crescita, diminuisce lo spread. La sanità è la più grande industria nazionale, non c’è direttamente un interesse economico nei confronti della prevenzione. Il mercato della sanità ha interesse perché noi ci ammaliamo!». L’ambiente medico inoltre è influenzato pesantemente dalla pressione culturale ed economica; ed infatti ai nostri ammalati in ospedale diamo da mangiare spesso e volentieri alimenti che sarebbe meglio evitassero. Per dirla con le parole del professore «Una commistione di stupidità, interessi ed ignoranza».

I consigli per rimanere in forma del professor Berrino: dedicare uno spazio quotidiano all’attività fisica. Non mangiare cibo spazzatura così è molto più facile rimanere in forma, per esempio le bevande zuccherate, in cui sono compresi i succhi di frutta zuccherati, e i vari prodotti industriali: patatine, salatini ecc. E poi: evitare i cibi pronti, ovvero quelli che puoi mangiare senza prepararli e cucinarli. Fanno male perché troppo ricchi di zucchero, di sale, di grassi di cattiva qualità e di margarine, che sono le cose contro cui combatte l’organizzazione mondiale della sanità ma sono proprio quelle che vanno incontro al gusto della maggior parte della gente e che servono per far sembrare buono un cibo di bassa qualità. Per rimanere in forma a lungo termine – conclude Berrino – ridurre il consumo di prodotti animali. Il pesce va mangiato quando si è certi della sua provenienza e stato di salute. Non c’è bisogno di mangiare tanto, l’importante è garantirsi la varietà che le stagioni ci mettono a disposizione.

Lino Rialti

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