LE SPESE DEI PARTITI
Quanto incassano
i gruppi parlamentari

Sono stati pubblicati sul sito di Montecitorio i rendiconti dei gruppi parlamentari per l’anno 2016. Le maggiori spese riguardano la comunicazione, il referendum costituzionale del 4 dicembre e le attività di studio.

Il gruppo parlamentare del Partito Democratico con i suoi 308 deputati ha ricevuto la quota più alta di contributi statali, che per il 2016 ammonta ad oltre 14 milioni di euro. Le quote maggiori dei contributi sono stati utilizzati: per iniziative politico-culturali euro 3.261.727,00 e per la comunicazione politica euro 2.700.780.

Il gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle con i suoi 91 deputati ha ricevuto una quota di contributi statali che per il 2016 ammonta a quasi 4 milioni di euro. Le quote maggiori dei contributi sono stati utilizzati: per finanziare la campagna referendaria del 4 dicembre con euro 354.000,00 e per la comunicazione politica con euro 522.000. Le spese di comunicazione politica hanno subito un incremento rispetto al 2015 che è risultato pari al 375%.

Le altre quote sono state assegnate ai gruppi parlamentari nel modo seguente: Forza Italia, 50 deputati eletti, circa euro 2 milioni e cinquecentomila; Alternativa Popolare, 25 deputati eletti, euro 1.366.845; Lega Nord, 19 deputati eletti, euro 858.088; Sinistra italiana, 17 deputati eletti, euro 1.557.730; Fratelli D’Italia, 11 deputati eletti, euro 56.657; Civici e Innovatori, 13 deputati eletti, euro 923.376; i gruppi parlamentari di Ala e Centro Democratico hanno ricevuto quote di contributi proporzionati ai parlamentari eletti.

L’analisi dei dati pubblicati fa emergere quanto i due maggiori gruppi parlamentari, Pd e M5S, hanno ricevuto di contributi pubblici, e come sono stati usati. Tra gli altri gruppi parlamentari minori, il gruppo di Alfano è risultato quello più spendaccione, mentre tutti gli altri sono risultati più virtuosi, sarà perché hanno in parlamento meno eletti?  Molti politici non perdono occasione per raccontarci che non ricevono contributi pubblici per le loro attività politiche, ma la pubblicazione di questi dati li smentiscono. Io auspico un rapporto più leale tra eletto ed elettori, e sono fermamente convinto, che per ottenerlo, bisogna mandare a casa molti di loro.

Gerardo Valentini

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