PERICOLI DEL WEB

La pedopornografia
ora viaggia su Telegram

Telegram è diventato un canale privilegiato per la diffusione di materiale pedopornografico

 

Internet e sesso sono un binomio spesso inscindibile, e purtroppo lo sviluppo della rete ha portato anche ad un’evoluzione dei canali di diffusione del materiale pedopornografico; ed oggi questo viene diffuso tramite la chat di messaggistica immediata Telegram, simile a Whatsapp ma con un maggior grado di sicurezza che rende più difficile le indagini delle forze di sicurezza.

La crittografia di Telegram rende difficoltosi i controlli delle Forze dell'ordineUna della peculiarità di Telegram è quella di poter creare delle chat dove chiunque può iscriversi e diffondere foto e video di tutti i tipi, basta fare una semplice ricerca e si entra nel gruppo che interessa.

Qui poi vengono diffusi i link di altri gruppi sempre più «illegali». Ad esempio, cercando semplicemente «video amatoriali» si entra in gruppo dove poi si trova ben pubblicizzato il link per «ragazze 2005» o anche «Bibbia5.0», una vera e propria raccolta di foto di minorenni già finito anni fa agli «onori» della cronaca.

Se queste foto nella maggior parte dei casi sono semplici selfie fatti direttamente dalle ragazze stesse per i loro fidanzati, sempre o quasi sono poi diffuse su questi gruppi a loro insaputa e spesso, una volta che queste storie adolescenziali finiscono, per vendetta, il cosiddetto fenomeno del revenge porn che costituisce un reato a sè stante.

Ovviamente partecipare a questi gruppi, diffondere e scarica materiale costituisce un reato ma proprio la complessità della sicurezza della chat Telegram creata dai fratelli russi Pavel e Nikolaj Durov rende le indagini molto complesse, come l’individuazione dei colpevoli.

A differenza di quanto avviene su Whatsapp, nei canali di Telegram dove solo gli amministratori possono pubblicare non appare la lista dei contatti iscritti, mentre in quelli dove chiunque può pubblicare appare l’username dell’iscritto ma non il suo numero di cellulare.

Ovviamente su questi gruppi ci sono anche ragazze che si mostrano volontariamente con tanto di nome e numero di telefono in cerca di nuovi clienti per live chat e altro, il problema ovviamente si pone quando si diffondono foto di minorenni mettendole alla berlina solo per una storia finita male e soprattutto a loro insaputa, rovinandole la vita per sempre.

Basti pensare alla vicenda che qualche anno fa ha visto protagonista Tiziana Cantone e che alla fine l’ha portata al suicido per la vergogna della diffusione dei suoi video privati.

Fabrizio Di Ernesto

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