I RITRATTI DI MARCELLO PERRUZZA

Le rughe paesane
dei volti di Bǝzzarr

I volti della terra d'Abruzzo ritratti da Marcello Perruzza

 

Marcello Perruzza abruzzese, classe ’68, ha la passione di disegnare i volti della sua terra. I suoi ritratti a matita sono caratterizzati da una particolare forma di iperrealismo.

I volti della terra d'Abruzzo ritratti da Marcello PerruzzaL’artista di Balsorano, in arte Bǝzzarr (così chiamato dagli amici per il suo carattere istrionico) realizza ritratti esclusivamente con matite di grafite su carta patinata ruvida 200 gr. di alta qualità.

I volti della terra d'Abruzzo ritratti da Marcello PerruzzaA far nascere l’amore per il disegno sulla carta è, ironia della sorte, il suo lavoro alla cartiera di Sora in provincia di Frosinone. Anni passati fra l’odore della carta e delle colle non potevano che svegliare l’artista che era dentro di lui. Il risultato è molto bello perché i volti che egli raffigura sembrano veri.

La tecnica usata da Bǝzzarr è quella che caratterizza la corrente artistica dell’iperrealismo nata nel 1970 negli Stati Uniti.

La precisione e la cura dei dettagli fanno dei suoi lavori dei veri capolavori. Ha scelto di raffigurare le espressioni della fatica del mondo contadino attraverso i solchi delle rughe, che fanno pensare metaforicamente ai solchi che si scavano nei terreni per coltivare la terra. La fatica nei campi, e la gioia nel vedere i frutti del raccolto: sono le sensazioni che percepiamo nel guardare gli sguardi disegnati da Bǝzzarr.

I volti della terra d'Abruzzo ritratti da Marcello PerruzzaPerché raffigurare i volti di uomini e donne che vivono di lavori manuali e faticosi in stretto contatto con la natura? Forse per far nascere nell’osservatore il desiderio di avvicinarsi al mondo genuino del contadino, alla semplicità del loro vivere, quella semplicità che si legge negli occhi, grazie alla spontaneità e alla bellezza del tratto deciso e marcato del disegno.

Vedere queste opere grafiche fanno pensare alla stessa passione per il mondo contadino che aveva Antonio Ligabue con una differenza sostanziale: lui dipingeva con gli occhi della mente, mentre Bǝzzarr li disegna con la poesia e l’eleganza dei tratti di matita. Un artista post-moderno che intriga e fa ricordare i maestri del passato.

Carmelita Brunetti

 

 

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