IN LIBRERIA: LA CORONA DEL RE

Uno storyboard in tessuto
per Guglielmo il Conquistatore

La Corona del Re, un racconto illustrato per ragazzi ispirato all'Arazzo di Bayeux

 

La corona del re, appena edito da Jaca Book, è il nuovo titolo della collana «Ponte delle Arti» che si propone il meritorio intento di far scoprire ai giovani lettori quadri famosi o altri capolavori artistici di epoche diverse attraverso brevi racconti illustrati ispirati alle rispettive opere.

Un particolare dell'Arazzo di Bayeux, l'opera che ha ispirato La Corona del ReIl libro, firmato dai francesi Muzo e Charlotte Mollet, prende spunto da un’opera d’arte unica al mondo, l’Arazzo di Bayeux, conservato in un apposito museo nell’omonima cittadina francese.

Si tratta di un pannello in tessuto ricamato lungo 70 metri e alto cm 50, realizzato sul finire dell’anno Mille per celebrare la conquista dell’Inghilterra da parte di Guglielmo di Normandia. Arazzo di Bayeux è perfettamente conservato anche se è giunto fino ai giorni nostri mancante dell’ultima scena che rappresentava probabilmente l’incoronazione del nuovo re.

Siamo nell’anno 1066, una delle date più famose per la storia inglese. In quel tempo l’Isola era abitata da una popolazione mista. I celto-romani erano stati gradualmente sopraffatti dalle tribù anglo-sassoni che a loro volta tra il secolo IX e X avevano dovuto fronteggiare la pressione dei vichinghi. I celti erano erano la maggioranza solo in Galles e in Scozia. Gli scandinavi, all’origine perlopiù danesi, si erano si erano insediati in una regione orientale del Paese nota come Danelaw.

Il giovane Edoardo e suo fratello Alfred avevano vissuto molti anni alla corte degli alleati Normanni, anch’essi discendenti degli avventurieri vichinghi, insediatesi nella Francia del Nord durante il X secolo sotto la guida del loro condottiero Rollone.

Divenuto re nel 1042 alla morte del padre, Edoardo detto il Confessore, mantenne sempre buoni rapporti con la corte normanna al punto che, non avendo propri eredi, manifestò la volontà di lasciare il trono a Guglielmo di Normandia. Ma le cose erano destinate a cambiare e il giorno stesso della sua morte il 5 gennaio 1066 fu incoronato re d’Inghilterra Aroldo, uno dei nobili della sua corte, secondogenito del conte del Wessex.

I Normanni non accettarono il cambio d’opinione dell’ultimo minuto e Guglielmo organizzò prontamente una spedizione per reclamare il trono con la forza delle armi. In agosto la flotta cominciò a radunarsi a Dives-sur-Mer e negli ultimi giorni di settembre 700 navi partirono alla volta dell’Inghilterra, prendendo terra nella baia di Pevensey.

I due eserciti si scontrarono il 14 ottobre nelle vicinanze di Hastings. Alle truppe inglesi forti di circa 8mila fanti e con pochi arcieri, schierate in posizione di vantaggio sulla collina Caldbec Hill, Gugliemo contrappose un esercito di 7.500 unità composte da fanti Bretoni e Franco-fiamminghi, e cavalieri e arcieri normanni.

Gli uomini di Gugliemo oltre ad essere leggermente inferiori di numero dovettero quindi combattere in salita. La battaglia fu aspra e durò l’intera giornata. Intorno alle 12 sembrò che gli inglesi riuscissero ad avere la meglio sulla fanteria bretone. Ma Guglielmo contrattaccò con la cavalleria e intorno alle 16 riuscì a spezzare al centro la linea inglese. Morino prima i suoi due fratelli Gyrth e Leofwine e poi lo stesso Aroldo, colpito da una freccia ad un occhio e finito con un colpo di spada.

La battaglia era vinta e la strada verso Londra era aperta. Nel giorno di Natale nella chiesa di Westminster la corona d’Inghilterra fu messa sulla testa di Guglielmo, che passerà alla storia come il Conquistatore.

Per consolidare il loro dominio sull’intera Isola il nuovo re impiegò ancora tre anni. I normanni mantennero in vigore le migliori istituzioni anglo-sassoni: governo, sigillo reale, i poteri del sovrano, le numerose zecche che producevano monete di buona qualità. Insieme ai loro alleati bretoni e fiamminghi rivestirono posizioni preminenti nel nuovo regno, ma la lingua inglese sopravvisse per il gran numero di persone che continuava a parlarla.

La cultura locale assorbì l’efficienza normanna. Guglielmo il Conquistatore morì nel 1087 e i suoi discendenti videro la graduale separazione dell’Inghilterra dalla Normandia, mentre si sviluppava una stirpe anglo-normanna.

 

Vincenzo Fratta

Muzo e Charlotte Mollet,
La Corona del Re,
Jaca Book, pp.22 €14

 

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