EUROPEAN CHAMPIONSHIPS 2018

Italia terza potenza
con 60 medaglie

 

Da 2 al 12 agosto si sono svolti a Glasgow e Berlino gli European Championships 2018, con la nuova formula multisportiva che prevede la disputa in contemporanea dei tradizionali Europei di atletica leggera, nuoto, ginnastica artistica, ciclismo (in tutte le sue forme), canottaggio, tuffi, nuoto sincronizzato, triathlon, golf.

La competizione è stata trionfale per l’Italia che ha chiuso al terzo posto nel medagliere complessivo con 15 ori e addirittura 60 medaglie all’attivo (considerando soltanto le prove seniores). La nostra Nazione ha preceduto corazzate come Francia, Germania e Olanda, confermandosi ancora una volta come una potenza indiscussa in ambito sportivo. Nonostante le difficoltà strutturali, nonostante delle criticità croniche che vengono evidenziate periodicamente, nonostante la concorrenza sempre più spietata, il Bel Paese non tradisce mai quando conta e ribadisce la propria caratura internazionale.

Anche se non potevamo contare sulla scherma e sui tiri, nostre miniere alle Olimpiadi, ci siamo distinti conquistando medaglie in 10 dei 13 sport in programma. Meglio di noi hanno fatto soltanto la Russia e la Gran Bretagna. Nel nuoto e nel ciclismo i migliori risultati, nell’atletica la maggiore delusione.

Nuoto. I nuotatori italiani hanno portato a casa il migliore risultato di sempre con 22 medaglie, delle quali 6 d’oro, 5 d’argento e 11 di bronzo. La diciannovenne romana Simona Quadrella fa il «triplete» conquistando il podio più alto negli 800, 1500 e nei 400 stile libero.

Margherita Panziera, 23 anni, è oro nei 200 dorso. Piero Cordia, 28 anni, vince i 100 farfalla e Alessandro Miressi, è nuovo re dei 100 stile libero.

Se aggiungiamo i podi conquistati nei tuffi (Oro di Elena Bertocchi e Chiara Pellacani, classe 2002, del sincro dai tre metri e argento di Giovanni Tocci nel trampolino da un metro), del nuoto sincronizzato (4 argenti e 5 bronzi) e del fondo (Oro della ventiduenne Arianna Bridi nei 25 chilometri), gli azzurri salgano a 39 medaglie, con l’aggiunta di 2 ori, 7 argenti e 8 bronzi.

Ciclismo. Gli azzurri Marta Bastianelli e Matteo Trentin vincono le prove su strada di ciclismo grazie a due sprint magistrali che ci hanno permesso di fare en-plein. Nel ciclismo su pista Maria Giulia Confalonieri è oro nelle corse a punti così come la squadra maschile di inseguimento. Gli argenti sono di Elia Viviani nell’omnium, e del quartetto femminile. Letizia Paternoster è bronzo. E un terzo posto arriva anche nella mountain bike.

Altletica leggera. Dalla pista arriva invece il risultato più deludente. Solo 4 bronzi. Fanno storia a se l’oro e l’argento conquistati ai punti dalle squadre azzurre di maratona maschile e femminile.

È il risultato peggiore degli ultimi ventanni. Deludono tutti gli atleti accreditati del podio: da Filippo Tortu ad Elena Vallortigara, fino alla staffetta femminile «di colore» che si era imposta ai recenti Giochi del Mediterraneo ed era stata strumentalmente utilizzata dalla sinistra contro il ministro degli Interni.

Un’altra italiana «di colore» la discobola Daisy Osakue, salita agli onori della cronaca nelle scorse settimane per essere stata ferita ad un occhio da un uovo lanciato dal figlio di un consigliere comunale del Pd, è riuscita ad entrare nella finale ma non è andata oltre il quinto posto.

I quattro bronzi sono stati conquistati dai mezzofondisti italiani di origine etiope Yeman Crippa sui 10000 e Yohanes Chiappinelli sui 3000 siepi, dall’italo marocchino Yassine Rachik nella maratona maschile e da Antonella Palmisano in quella femminile.

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