«IL PADRINO» 50° ANNIVERSARIO

La mafia siciliana entra nell’immaginario collettivo

50anni esordiva «Il Padrino» di Francis Ford Coppola

 

Il 15 marzo del 1972 è una data da ricordare per il cinefili di tutto il mondo. Mezzo secolo fa faceva il suo debutto al cinema un film diventato epocale. Il Padrino di Francis Ford Coppola fu un successo mondiale prese 3 Oscar: miglior film, miglior sceneggiatura e miglior attore protagonista Marlon Brando.

50anni esordiva «Il Padrino» di Francis Ford Coppola Film perfetto sotto tutti i punti di vista: la regia di Coppola, la fotografia di Gordon Willis, le scenografie di Tavoularis, le musiche di Nino Rota e un cast di mostri sacri.

A partire dai giovani Al Pacino e Diane Keaton che, all’epoca sconosciuti, non sapevano ancora di essere dei mostri sacri. Per finire, passando per altri grandi interpreti come Robert Duvall, James Caan, John Cazale, al vecchio Marlon Brando.

Brando sapeva già di esserlo un mostro sacro ma nell’interpretazione di Don Vito Corleone riuscì a superare se stesso.

Vito Corleone non è soltanto un riuscitissimo personaggio cinematografico ma è ormai diventato un’icona stessa dello scorso secolo.

La celeberrima «gli farò un’offerta che non potrà rifiutare», è considerata dall’American Film Institute tra le migliori citazioni al mondo. Seconda solo al «Francamente, me ne infischio», altrettanto celeberrima frase di Rhett Butler di Via col vento.

Eppure furono in molti i registi che rifiutarono l’offerta per la regia di questo film. La scelta dell’italoamericano Francis Ford Coppola arrivò dopo una serie di no da parte di registi del calibro di Sergio Leone, Sam Peckinpah, Elia Kazan e Arthur Penn.

Persino Coppola in un primo momento rifiutò, come tutti gli altri, salvo poi tornare sui suoi passi quasi per disperazione per far fronte a problemi economici.

Non lo voleva dirigere nessuno. «Rendere romantica la mafia è immorale» dicevano.

La Mafia era allora, come oggi, una questione spinosa e, fino ad allora, nessuno aveva avuto il coraggio di farne un film.

Il libro sulla storia della famiglia criminale di origine siciliana di Vito Corleone nella New York degli anni ’40 era, però, un successo. Questo bastava alla Paramount che ne aveva acquistato i diritti per passare sopra ogni scrupolo morale.

50anni esordiva «Il Padrino» di Francis Ford Coppola

L’innominabile mafia

La parola «mafia» fino ad allora non era mai stata usata né in un film né in un libro. Fu Mario Puzo ad usarla per primo nel suo libro che in origine doveva essere intitolato proprio «Mafia».

Mafia era un termine che si era diffuso negli anni ‘60 per identificare il crimine organizzato italoamericano famoso per la sua spiccata tendenza all’omertà.

Anche Puzio era in rosso come Coppola quando vendette al suo editore il suo romanzo sulla mafia. Il titolo venne però cambiato da Mafia a Il padrino ma la parola mafia continuava ad essere presente all’interno del libro.

Quando l’innominabile Mafia venne a sapere del libro, diventato nel frattempo un bestseller, e che per di più da lì a poco ne sarebbe stato tratto addirittura un film, si mobilitò.

La parola d’ordine era una sola: il termine mafia non doveva diffondersi.

Joseph Colombo Sr. presidente della Lega dei diritti civili degli Italo-americani, con l’alto intento di mantenere alto il loro buon nome si recò persino negli uffici della Paramount, con i suoi bodyguard. Colombo voleva una cosa sola e la ottenne: la parola «mafia» doveva sparire dal film.

La Paramount assicurò che non sarebbe stata pronunciata mai da nessuno, neanche una volta, nemmeno per sbaglio. E così fu…dal 15 marzo 1972 in poi la parola mafia si diffuse nel mondo.

Il padrino di Francis Ford Coppola è infatti diventato una pietra miliare nella storia della settima arte e, nonostante l’accordo tra la produzione e le “famiglie” mafiose del tempo, ha portato la mafia siciliana nell’immaginario collettivo di tutto il mondo.

Angela Alizzi

 

 

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