IN LIBRERIA. GIOVANNI SESSA

L’eco della Germania Segreta
in cinque pensatori antimoderni

Giovanni Sessa, L'eco della Germania segreta, Oaks editrice

 

Il nuovo libro di Giovanni Sessa, L’eco della Germania Segreta, in libreria per i tipi di Oaks editrice, affronta il pensiero di cinque autori antimoderni: Ernst Jünger, Stefan George, Ludwig Klages, Karl Löwith e Walter Benjamin

Il filosofo Ludwig Klages

Il significato dell’espressione è chiarita nell’introduzione al libro dal germanista Marino Freschi, e dall’autore nelle prime pagine del suo lavoro. Germania Segreta era un mito, un’idea forza, che si proponeva di costituire una zona franca di opposizione all’epoca contemporanea.

L’epoca del capitalismo e del comunismo, dell’industrializzazione e del progresso materiale a spese della natura, dell’irrompere delle masse sulla scena della storia, nei confronti della quale attivare una vera e propria rinascita, determinare un «nuovo inizio». Una nuova Kultur.

Si tratta di una comunità di pensatori, che nei primi anni del Novecento si riunì sotto la guida del poeta Stefan George. Un’élite di pensiero che solo in un secondo tempo cercò di aprirsi al mondo esterno, finendo però per soccombere di fronte all’attivismo nazionalsocialista.

«La Germania Segreta – scrive Ernst Kantoroviwicz, uno dei membri del George Krisis – è la comunità dei poeti e dei saggi, degli eroi e dei santi, dei carnefici e delle vittime, che ha creato la Germania e che si sono offerti alla Germania».

Il poeta Stefan George

Ne L’eco della Germania Segreta, accanto a Jünger, George e Klages, che possono essere inseriti a pieno titolo nella più vasta corrente culturale denominata Rivoluzione Conservatrice, Giovanni Sessa inserisce anche Walter Benjamin e Karl Löwith, due pensatori che stando all’ermeneutica ufficiale delle loro opere avrebbero avuto poco a che fare con tali tendenze della cultura tedesca.

Un postulato che Giovanni Sessa con il suo lavoro si propone di smentire, individuando il filo comune che può accumunare i cinque pensatori.

Il saggio è denso, necessita di una lettura attenta, ed è ricco di spunti. Il nodo centrale, mi sembra costituito dall’adesione di Giovanni Sessa al punto di vista di Ludwig Klages, coltivata senza disconoscere al tempo stesso la visione tradizionale di Julius Evola. Il pensatore che – sia detto per inciso – dovrebbe essere stato centrale per la formazione culturale dell’autore, nonché per quella di chi scrive.

Logos physicós o Tradizione

Semplificando: la filosofia di Klages è imperniata sulla valorizzazione dell’«anima» (natura, vita, logos physicós) che viene contrapposta allo «spirito», come recita esplicitamente il titolo della sua opera principale, ancora inedita in italiano, Lo spirito come antagonista dell’anima.

Per Evola invece lo «spirito non può essere confuso con l’intelletto, la ragione (o la stessa volontà), ma indica qualcosa di «sovrarazionale» che si colloca ad un livello più alto.

E sempre semplificando: la filosofia di Klages produce, secondo Sessa, una tensione alla verità intesa come «esperienza vissuta» giungendo così a condividere alcuni tratti dell’esperienza conoscitiva che il pensiero che si rifà alla Tradizione definisce come «sovrarazionalità».

Ricordando poi la centralità che nel pensiero di Ludwig Klages ha il richiamo al mondo «pelasgico» e ai suoi simboli – luna, acqua e albero – l’autore non si sofferma sulla diversa visione evoliana che alle civiltà lunari oppone le civiltà solari indoeuropee, ma si limita a sottolineare che «il rapportarsi alla perenne sorgente della vita» in Klages è depurato «dai residui monoteistici cristiani» presenti in Johan Jakob Bachofen, lo studioso «scopritore» della civiltà pelasgica.

Che il confronto filosofico tra le visioni ispirate al logos physikós e al mondo della Tradizione sia al centro dell’approfondimento del pensiero dei cinque autori trattati ne L’Eco della Germania Segreta è confermato dalla presenza, in appendice al libro, di una riflessione di Giovanni Damiano su Evola e i «Cosmici monacensi».

Il libro di Giovanni Sessa è dunque un importante punto di partenza per ulteriori necessarie riflessioni.

Vincenzo Fratta

 

 

Giovanni Sessa
L’eco della Germania segreta
Oaks editrice, pp.225

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