GIUSEPPE TORNATORE «ENNIO»

L’omaggio del registra
al maestro Morricone

«Ennio» il film-documentario con il quale il regista Tornatore omaggia il maestro Morricone

 

Le sue note hanno fatto la storia del cinema. Ora è il Cinema a raccontare la sua storia. Ennio, in sala dal 17 febbraio, è l’omaggio del premio Oscar Giuseppe Tornatore ad un altro premio Oscar, il maestro Ennio Morricone.

Ennio Morricone alza l'Oscar alla carriera ricevuto nel 2007Dopo essere stato candidato per cinque volte tra il 1979 e il 2001 senza aver mai ricevuto il premio, nel 2007 Ennio Morricone ricevette l’Oscar onorario alla carriera «per i suoi contributi magnifici all’arte della musica da film».

Oscar a lungo mancato e a lungo atteso come ammette lui stesso durante la lunga intervista in prima persona che fa da filo conduttore del docufilm.

«Ennio si è raccontato per undici giorni, sei ore al giorno» ha spiegato Tornatore. «Gli ho lasciato percorrere una linea narrativa libera, non ho mai interrotto il suo pensiero e lui non ha posto nessun veto, lasciandosi andare anche a rivelazioni dolorose, a partire da quella relativa alla sua condizione di isolamento da parte dei colleghi che consideravano sconveniente prestarsi al cinema, tanto che quando finimmo mi disse: ‘Mi è sembrata una lunga seduta di psicoanalisi’».

Morricone, scomparso nel luglio del 2020, non ha fatto in tempo a vedere il film-documentario su di lui ma in realtà, ha chiarito Tornatore, Morricone qualcosa di Ennio è riuscito a vederlo: «Una prima imbastitura di un’ora con poco repertorio. Si illuminò davanti all’immagine del suo maestro Goffredo Petrassi».

«Petrassi pensava che la musica da film non fosse vera musica», racconta sempre Morricone nel film-documentario, è stato anche per questo motivo che dei primi film western ha firmato la colonna sonora con degli pseudonimi.

Si sentiva in colpa per aver «tradito» l’accademismo del suo maestro.

Le indimenticabili colonne sonore

Tutto cambiò dopo gli anni Sessanta, da quando la sua carriera di compositore di colonne sonore prese il volo con Per un pugno di dollari del 1964 di Sergio Leone, suo vecchio compagno di scuola.

Questo film rivoluzionò il rapporto stesso tra cinema e musica e da quel momento in poi si dedicò soprattutto al cinema.

Morricone è il solo compositore identificato con il cinema ed è colui che, più di chiunque altro, si è adoperato per la popolarità della musica da film.

Le sue musiche acquisirono questa grande popolarità perché rimangono impresse fin dal primo ascolto e possono essere cantate e suonate da chiunque, non soltanto dai cinefili.

Basti pensare, ad esempio, a Il buono il brutto il cattivo, C’era una volta il West, Per qualche dollaro in più, Kill Bill, tutti conoscono questi suoi «brani» senza aver visto necessariamente i film di cui fanno parte. E queste sono soltanto alcune delle oltre cinquecento indimenticabili colonne sonore di cui è stato autore.

Presentato lo scorso settembre alla Mostra del cinema di Venezia e uscito in anteprima il 29 e 30 gennaio, Ennio ripercorre la carriera unica ed inimitabile di un uomo che ha fatto del suo amore per il Cinema e per la Musica quell’amore salvifico che l’arte soltanto è in grado di creare.

«All’inizio pensavo che scrivere per il Cinema fosse un umiliazione. Io volevo la rivincita. Vincere questa colpevolezza» ammette un Morricone visibilmente emozionato.

E non sono poche le volte in cui gli occhi di Morricone si velano di lacrime durante l’intervista nel film-documentario in cui Giuseppe Tornatore fa rivivere il compositore a poco più di un anno e mezzo dalla sua scomparsa all’età di 91 anni.

Una meravigliosa storia del Cinema attraverso la storia di un uomo il cui genio ha determinato l’incontro tra Cinema e Musica, e tutta la magia che quest’incontro ci ha regalato.

Angela Alizzi

 

 

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