IN LIBRERIA: MESSICO 1916 SPAGNA 1936

Difesero la fede,
fermarono il comunismo

Cristiada. Giovanni Formicola Difesero la fede fermarono il comunismo

 

Nell’ottobre 2014 ha fatto una breve comparsa nelle sale italiane Cristiada, un film che racconta la persecuzione dei cattolici nel Messico degli anni Venti del secolo scorso, ad opera del regime liberal-massonico al potere nel paese, e l’insorgenza popolare che vi si contrappose.

Cristiada. Cristeiros impiccati dai federaliLa pellicola del 2012 è probabilmente la più impegnativa produzione nella storia del cinema messicano che va ascritta al merito di Pablo José Barroso. Regista del film è Dean Wright, un talento degli effetti speciali, noto soprattutto per il suo lavoro nel secondo e terzo episodio della trilogia del Signore degli anelli.

Gli interpreti principali sono Andy García, nei panni del generale cristero Enrique Gorostieta ed Eduardo Verástegui nel ruolo di Anacleto González Flores, l’avvocato difensore dei diritti civili dei cattolici, torturato e ucciso dai federali e beatificato nel 2005.

Nel cast di Cristiada anche Eva Longoria, Peter O’Toole, Oscar Isaac, Catalina Sandino. La colonna sonora è di James Horner, curatore delle musiche di Braveheart, Titanic e Avatar.

Il film ha il merito di portare in primo piano la Cristiada, o guerra dei Cristeiros (1926-1929), una pagina di storia del tutto sconosciuta al grande pubblico.

La Cristiada

Dopo la sua elezione a presidente del Messico nel 1924 Plutarco Elías Calles cominciò ad inasprire e interpretare nella maniera più brutale la legislazione anticlericale varata a partire dal 1914. Fanatico robespierriano ed emulatore della Rivoluzione francese, animato da un odio mortale per la Chiesa, il dittatore adottò una Costituzione ossessivamente laicista, la cui ideologia massonico-leninista intendeva «modernizzare» il Paese liberandolo dalla «superstizione».

I preti e i vescovi che si opponevano al progetto di una «chiesa nazionale» scissa da Roma e agli ordini del solo governo vennero espulsi dal Paese. Seguirono l’abolizione degli ordini religiosi, le confische e il divieto di ogni attività per i cattolici.

Cristiada, Sacerdote messicano fucilato dai federali Chiese, conventi, seminari, scuole, istituti di carità, furono chiusi o confiscati, fino ad impedire l’accesso ai sacramenti ai fedeli.

La situazione precipitò e il popolo, religiosissimo, scese nelle piazze. Poi di fronte alla repressione, alle fucilazioni e alle impiccagioni dei renitenti al programma di rieducazione laicista, una numerosa porzione del popolo messicano prese le armi e ingaggiò uno scontro con le truppe federali che si protrasse per tre anni.

L’esercito cristero, interclassita, dove i proprietari terrieri e i campesinos combattevano fianco a fianco, arrivò vicino alla vittoria, ma fu fermato nel 1926, dall’ordine di deporre le armi che giunse da Roma.

La decisione doveva porre le basi per un lento e difficile recupero del rapporto con le autorità statali, ma venne vissuta dai Cristeros come un’ingiustizia e accettata solo per obbedienza al Papa. E gli arreglos, gli «accordi» con il governo, si rivelarono infatti una vera trappola.

Non appena deposero le armi sui Cristeros si abbattè la vendetta dei federali che li perseguirono villaggio per villaggio, in un bagno di sangue che proseguì fino alla fine degli anni ’30.

Due esempi dell’«odio verso la fede»

Per approfondire l’argomento il lettore italiano aveva fino ad oggi a disposizione soltanto il saggio di Mario Iannaccone, Cristiada. L’epopea dei Cristeros in Messico (Lindau 2013) al quale si affianca ora il lavoro di Giovanni Formicola, Difesero la fede fermarono il comunismo edito da Cantagalli.

Il libro affronta il tema della Cristiada messicana insieme a quello della persecuzione antireligiosa nella Spagna del Fronte Popolare (1936-1939) considerati come due accadimenti storici «esemplari» che hanno entrambi come motivo scatenante «l’odio verso la fede» e come conseguenza una legittima reazione popolare.

Cattolico militante, Giovanni Formicola nel suo lavoro non si ripropone di ripercorrere nel dettaglio la cronologia degli eventi, quanto piuttosto di esaminare il fondamento dei due fatti storici, ossia le loro radici e il loro significato profondo.

Inoltre, nell’introdurre la trattazione della Cristiada e della Cruzada, l’autore chiarisce molto bene il filo conduttore che unisce il positivismo e il giacobinismo della Rivoluzione francese con l’ateismo materialista del comunismo e, dopo l’implosione dell’impero sovietico, la sua trasformazione nell’odierno radicalismo di massa.

Vincenzo Fratta

Giovanni Formicola, Difesero la fede, fermarono il comunismo, CantagalliGiovanni Formicola,
Difesero la fede fermarono il comunismo
Cantagalli pp. 164, €13

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