TECNOLOGIA
Cresce l’attesa attorno alla tecnologia 5G

Nell’ambito della telefonia mobile, con il termine 5G (acronimo di 5th Generation) si indicano le tecnologie e gli standard di quinta generazione successivi a quelli di quarta generazione, che permettono quindi prestazioni e velocità superiori a quelli dell’attuale tecnologia 4G LTE.

La nuova tecnologia di telecomunicazioni wireless attrae le attenzioni di istituzioni internazionali e nazionali (l’Unione Europea ha stanziato 50 milioni di euro da destinare alla ricerca e sottoscritto un accordo di cooperazione con la Cina, mentre la Corea del Sud sta portando avanti dei progetti per proprio conto), delle big del mondo dell’hi-tech (Samsung, Google e Nokia solo per fare qualche nome) nonché, ovviamente, degli operatori telefonici di tutto il mondo (in Australia l’operatore Telstra vuole lanciare la prima rete 5G ready a cavallo tra la prima e la seconda metà del 2017, mentre in Italia è Fastweb che muove le pedine per realizzare la sua rete di telecomunicazioni mobili 5G entro il 2018 e lanciare il ufficialmente il servizio entro il 2020.

Anche se i protocolli sono ben lontani dall’essere tramutati in standard tecnologici, alcune aziende si stanno dando da fare per vincere la gara di velocità ed essere le prime a offrire il 5G ai propri clienti. La tecnologia di nuova generazione è stata tra i protagonisti del Mobile World Congress 2017: sul palco di Barcellona sono apparsi diversi prototipi, mentre alcuni big player del settore hanno annunciato alcune collaborazioni e partnership per sviluppare ulteriormente lo standard 5G e bruciare così le tappe.

Ad esempio Borje Ekholm, CEO della svedese Ericsson, ha parlato dell’accordo che lega la sua azienda con giganti del calibro di Cisco (leader nel settore degli apparati di rete) e Scania (tra i principali produttori al mondo di mezzi di trasporto e industriali) e del fatto che la tecnologia 5G sta pian piano prendendo piede e sarà ben presto un mercato multimiliardario (entro il 2026, secondo Ekholm, dovrebbe valere ben 1.200 miliardi di dollari). Si capisce, dunque, perché così tante società non vogliono farsi cogliere alla sprovvista e tentano di posizionarsi in “prima fila”.

Lascia un commento