NICOLA COSPITO

Walter Flex
e il suo tempo

Nicola Cospito, Walter Flex e il suo tempo, Passaggio al Bosco

Nella letteratura sull’esperienza della Prima Guerra Mondiale, accanto alle opere di Ernest Jünger e di Henry Maria Remarque, un posto di assoluto rilievo è occupato da Il viandante fra i due mondi di Walter Flex. Un autore colpevolmente sconosciuto in Italia al quale Nicola Cospito ha dedicato ora il saggio Walter Flex e il suo tempo, edito da Passaggio al Bosco.

Walter FlexSe guardiamo con l’occhio odierno a quella che è stata efficacemente definita la Prima guerra civile europea, essa ci appare come un grande, inutile massacro. Sui campi di battaglia perirono circa 13 milioni di uomini, la maggior parte dei quali nel fango delle trincee che si sviluppavano per 765 chilometri, dal Mare del Nord fino alla Svizzera, passando per il Belgio, le Fiandre e la Francia.

Trincee che distavano fra loro tra i 100 e i 400 metri, protette dal filo spinato e battute dalle artiglierie. Da esse i soldati uscivano per finire falciati in grande quantità dal fuoco delle mitragliatrici. Basti pensare che nel 1916 nella sola battaglia della Somme perirono complessi-vamente 600mila persone.

Al fronte con entusiasmo e grandi speranze

Tuttavia le migliaia di volontari di tutte le nazioni in conflitto accorse al fronte per affiancarsi ai soldati di leva, ci fanno comprendere come la guerra avesse scatenato fra i giovani europei delle motivazioni così forti da portarli a sfidare la morte con entusiasmo e grandi speranze.

Per i giovani tedeschi, molti dei quali provenienti dalle fine del movimento giovanile noto con il nome di Wandevögel, insieme con la volontà di combattere per la patria minacciata, l’esperienza della guerra costituiva l’occasione per fuoriuscire dalla società borghese e industriale e gettarsi alla ricerca di genuini valori personali. Significava mettersi alla prova, dimostrare il proprio coraggio, riscoprire il rapporto con la natura.

Walter Flex era uno di questi. Era nato il 6 luglio 1887 ad Eisenach, alle pendici settentrionali della Foresta della Turingia, da un insegnante di scuola secondaria. Studiò tedesco all’Università di Erlangen presso Norimberga e poi a Strasburgo, dove cominciò a pubblicare poesie e racconti.

Il volo delle oche selvagge

Nel 1914 allo scoppio della conflitto si arruolò subito come volontario. La sua prima destinazione lo vide impegnato sul fronte occidentale. In una lettera del 7 ottobre scriveva alla famiglia: «Il freddo della notte, sulle alture delle Ardenne attraversa le nostre ossa sia quando siamo distesi sul campo aperto sia quando siamo nelle trincee. Ciò malgrado avvertiamo un sentimento straordinario di fraternità di acciaio che protegge il nostro popolo».

Nonostante l’impatto con la moderna guerra dei materiali mettesse a dura prova lo spirito dei combattenti, conservò il sempre il suo entusiasmo. «Mi sento volontario di guerra come il primo giorno» affermerà in una delle sue ultime lettere.

Mentre si trovava di sentinella in un bosco devastato dalle granate, guardando il cielo solcato dai riflettori che vagavano senza sosta sopra le trincee tedesche e francesi, Walter Flex intravide uno stormo di oche selvatiche che volava nell’oscurità. Ne nacquero subito dei versi che appuntò in un taccuino. La poesia sarà poi musicata e diventerà una canzone popolare tramandata da una generazione all’altra.

Wildgänse rauschen durch die Nacht sopravviverà al secondo conflitto mondiale divenendo patrimonio canoro popolare, cantata anche dagli Scout e dalle organizzazioni cattoliche.

Il viandante fra due mondi

Nel 1916 uscì il suo capolavoro Wanderer zwischen beiden Welten dedicato all’«amico delle trincee» Ernest Wurche, caduto in combattimento prima di lui il 23 agosto 1915.

«Il tenente Wurche – scrive George Mosse che nei sui studi sulla Prima Guerra Mondiale cita ripetutamente l’opera di Walter Flex – simboleggia il giovane tedesco ideale, che viene descritto in tutta la sua maschia bellezza, e vuole diventare un Combattente d’assalto per sperimentare quella che chiama la bellezza della battaglia».

Ma Wurche è anche l’uomo che si tiene lontano dall’irrequietezza e dalle tentazioni della civiltà industriale per incarnare il ceppo contadino che vive a contattato con la natura. È colui che vive in armonia le radici eterne della nazione.

Il libro ebbe in Germania un immediato successo. Nel 1917 furono stampate oltre 700mila copie, fu molto letto durante la Repubblica di Weimar, e risultò una delle opere maggiormente apprezzate durante il nazionalsocialismo.

Nel 1917 Walter Flex, decorato della Croce di Ferro di prima classe, dopo un periodo passato a Berlino agli ordini dello Stato maggiore, venne inviato ad Est. Raggiunse il suo reggimento in tempo per partecipare alla conquista di Riga e proseguire l’avanzata verso l’isola di Oesel.

Mentre alla testa dei suoi uomini stava completando la cattura di un gruppo di nemici presso Peudehof, venne mortalmente ferito dai proiettili di un soldato Russo che non si era ancora arreso. Trasportato nella vicina Peude, sulla isola estone di Saarema, spirò nel primo pomeriggio del 16 ottobre.

Una testimonianza dell’importanza del Wanderer zwischen beiden Welten per la letteratura sulla Grande guerra, è fornita dalla Biblioteca nazionale di Berlino nel 2014. In occasione del centenario del conflitto la Staatsbibliothek ha realizzato, in collaborazione con 10 importanti biblioteche europee, un grande archivio di memoria digitale della Guerra 1914-1918 e per pubblicizzarlo ha scelto di girare un docu-film proprio su alcuni momenti e sulle ultime ore della vita di Walter Flex.

In Italia dopo il bel libro di Nicola Cospito Walter Flex e il suo tempo, sarebbe meritorio proporre al lettore la ristampa del Viandante fra i due mondi. Edito in italiano nel 1998 dalla casa editrice Herrenhaus, il capolavoro di Walter Flex non è oggi più disponibile.

Vincenzo Fratta

 

 

Nicola Cospito
Walter Flex e il suo tempo
Passaggio al Bosco, pp.119

 

 

 

UNA FUCINA DI VOLONTARI

Wandervögel, storia di un movimento giovanile del 16 ottobre 2020

 

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