BANCHE VENETE
Verso il salvataggio a
spese del contribuente

La Banca Centrale Europea ha dichiarato che la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono «in fallimento o in probabile fallimento» autorizzando di fatto l’operazione salvataggio da parte del Governo Italiano. Prima della riapertura degli sportelli lunedì mattina, il Consiglio dei Ministri darà il via libera agli interventi per consentire l’avvio della fase esecutiva del piano di salvataggio delle due banche.

Le soluzioni allo studio sono due: la prima opzione è la liquidazione delle due banche; la seconda è prendere in esame l’offerta di Intesa Sanpaolo, che si è dichiarata disponibile a rilevare l’attività e la rete commerciale di entrambi gli istituti Veneti in cambio della somma simbolica di un euro, a patto che i crediti deteriorati vengano scorporati in una bad bank che dovrebbe finire allo Stato.

L’effetto della liquidazione di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, porterebbe il Fondo interbancario di tutela dei depositi – finanziato dallo stesso sistema bancario – a intervenire, rilevare e rimborsare entro trenta giorni tutti i depositi fino a 100mila euro. Le eccedenze andrebbero invece perdute. Potrebbe esserci la sospensione dei pagamenti delle passività delle banche in attesa di una vendita dei crediti. Mentre lo Stato dovrebbe farsi carico di circa 10 miliardi per coprire le perdite e sostenere i costi di chi avrà perso il lavoro. Le banche italiane finanziatrici del Fondo dovrebbero iscrivere nei propri bilanci una perdita complessiva pari alla somma dei depositi compensati, erodendo il patrimonio che esporrebbe gran parte del sistema bancario italiano a nuove richieste di ricapitalizzazione da parte della Bce, ma soprattutto alla diminuzione dei finanziamenti per le attività produttive del nostro Paese.

Sono certo che per evitare le conseguenze di una liquidazione totale si prenderà in considerazione l’offerta di Intesa Sanpaolo, con un aggravio per il Bilancio dello Stato, e quindi per i cittadini Italiani, di 20 miliardi di euro.

Gerardo Valentini

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