GRANDE FRATELLO FISCALE

L’obiettivo del Governo
è l’eliminazione del contante

 

La limitazione all’uso del contante come lotta all’evasione è un’altra delle «favolette» raccontate agli italiani. Attualmente sono consentiti pagamenti e transazioni in contanti fino a 2999,99 Euro. Con la legge di stabilità questa cifra arriverà a 1999,99 Euro dal 1 luglio 2020, per passare a 999,99 Euro nel 2022. La limitazione troverebbe la sua ratio nella lotta all’evasione. Perché offendere l’intelligenza degli Italiani?

L’evasione è quello strumento che nasconde ricavi e introiti, sottraendo base impositiva all’amministrazione Finanziaria. Dal 1 gennaio 2020, le spese detraibili nella misura del 19% (articolo 15 del Tuir) dovranno essere effettuate con moneta elettronica, ossia attraverso strumenti di pagamento tracciabili, pena la perdita del beneficio stesso. A stabilirlo, il comma 679 dell’articolo 1 della legge di Bilancio, la numero 160/2019).

La misura, non riguarda le detrazioni per l’acquisto di medicinali, dispositivi medici e per prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale, che rimangono tali a prescindere dal mezzo di pagamento.

La legge di Bilancio condiziona la detraibilità delle spese: sanitarie, all’infuori di quelle sopra citate, interessi per mutui ipotecari per acquisto immobili, spese per istruzione, spese funebri, spese per l’assistenza personale, spese per attività sportive per ragazzi, spese per intermediazione immobiliare, spese per canoni di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede, erogazioni liberali, spese relative a beni soggetti a regime vincolistico, spese veterinarie, premi per assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni, spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, all’uso della moneta elettronica e strumenti tracciabili (bonifici bancari o postali o quelli avvenuti tramite carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari).

In pratica è bandito l’uso del contante a prescindere dall’importo della spesa sostenuta.

Vorrei proprio sapere dov’è l’evasione quando un vecchietto (o chiunque sia sfornito di carte di credito e/o bancomat) sostiene una spesa medica che finisce nel sistema TS (in pratica viene censita ai fini delle imposte sui redditi delle persone fisiche).

Forse si vuol fissare un principio per cui un acquisto di un bene o di un servizio per i quali vengono emessi fattura elettronica o scontrino fiscale elettronico, costituisce evasione fiscale perché il pagamento avviene in contanti?

Che strano, un cittadino italiano non potrà circolare con più di 999,99 Euro in tasca, mentre un qualunque straniero, potrà portare 14.999,99 Euro!

E poi, attenzione ai regali di nozze, alle regalie e alle donazioni a familiari e figli. Qualora si eccedano le somme indicate, potranno essere effettuati solo con mezzi tracciati.

Pensate al recente caso, finito alla ribalta delle cronache, della coppia di sposi sottoposta ad accertamento da parte dell’agenzia delle Entrate per i regali di nozze in denaro.

Una specie di «grande fratello», insomma, in versione repressiva, per esigenze di cassa, sulle teste di tutti, ma solo rigorosamente italiani. Una sorta di «discriminazione razzista» al contrario. Del resto ormai è evidente che il «popolo» non conti più nulla, che la sua volontà sovrana sia un mero ricordo o un semplice «refuso costituzionale».

Certo che in uno Stato civile si dovrebbe pensare a dotare ogni cittadino di una soglia di sopravvivenza e della dignità minima e in Italia c’è gente, tanta, che magari potesse disporre di 999,99 Euro. Di che vogliamo parlare?

Ernesta Cambiotti

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