INVITALIA

L’Agenzia ministeriale
che non agevola l’inclusività

L'accordo sullo smart working di Invitalia penalizza i lavoratori più fragili

 

I lavoratori più fragili di Invitalia sono penalizzati nella fruizione dello smart working. La denuncia viene dall’Ugl Credito che non ha sottoscritto l’accordo aziendale sulla delicata materia.

L'auditorium di Invitalia a RomaIl lavoro agile o smart working dopo aver fatto qualche anno prima la sua timida comparsa nell’organizzazione del lavoro delle grandi aziende italiane è letteralmente «esploso» con la pandemia di Covid19. Oggi non se ne potrebbe fare più a meno ed è stato quindi «istituzionalizzato».

Nel settore del Credito, ad esempio, dopo essere stato inserito nel Contratto collettivo viene ora declinato nelle diverse banche attraverso degli accordi sindacali. Rimane pendente e rimandata al rinnovo del Ccnl la problematica del Buono pasto che la maggior parte dei datori di lavoro non eroga ai dipendenti per le giornate di lavoro da casa.

Il ruolo dell’Agenzia Invitalia

Ha destato scalpore la peculiarità in negativo dell’accordo aziendale raggiunto in Invitalia. Le sue modalità incrementali penalizzano i lavoratori più bisognosi di tutela e creano una disparità di trattamento rispetto ai colleghi che non hanno necessità di tutele speciali.

L’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, è una società per azioni partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, oggi conta più di 2 mila dipendenti.

L’Agenzia gestisce tutti gli incentivi nazionali che favoriscono la nascita di nuove imprese e le startup innovative e offre servizi alla Pubblica amministrazione per accelerare la spesa dei fondi comunitari e nazionali, per la valorizzazione dei beni culturali, compresi numerosi progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Il presidente di Invitalia è Rocco Sabelli mentre l’Ad è Bernardo Mattarella.

Penalizzati i lavoratori più fragili

L’accordo di Invitalia prevede un meccanismo di calcolo dei giorni mensili di smartworking per dipendente che penalizza quei lavoratori che nei due mesi precedenti hanno usufruito di giornate di permesso previsti da legge, come ad esempio i permessi per la tutela delle disabilità (legge 104), in proprio o come caregiver, ovvero prestando assistenza e cura ad un familiare che ne ha necessità.

Con alcune assenze, le giornate di smart working diminuiscono progressivamente, e dal tetto massimo di 12 giorni si riducono fino anche ad otto giorni.

L’Ugl Credito si è rivolta all’Ad di Invitalia invitandolo a prendere posizione sulla questione annunciando la proclamazione dello stato di agitazione sindacale.

Marco Scauro

 

 

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