CHEBANCA!

Zero fringe benefits
per i dipendenti

CheBanca! nega i fringe benefits esentasse ai dipendenti

 

Per mitigare gli effetti negativi dell’inflazione sui bilanci delle famiglie il Decreto Legge Aiuti quater dava la facoltà alle aziende di corrispondere nel 2022 nuovi fringe benefits esentasse. I lavoratori di CheBanca!, forti dei lusinghieri risultati di bilancio sbandierati dall’Istituto di credito contavano di essere tra i beneficiari del provvedimento. Così non è stato.

Marco Carreri, presidente di CheBanca! CheBanca!, azienda del Gruppo Mediobanca, che dal 2008 si dedicata al risparmio e agli investimenti, ha infatti chiuso il bilancio al 30 giugno 2022 con un aumento dei ricavi del 9,8% (393 milioni di euro) e un utile netto di 62 milioni di euro, ovvero una crescita del 26,5% sull’esercizio precedente. E anche le trimestrali 2022 avevano confermato il buon andamento dei conti dell’Istituto.

Sulla scia dei colleghi di Banca Intesa che hanno ricevuto un bonus «caro vita» di 1.000 euro o di quelli di Unicredit, con i loro 800 euro di «bonus inflazione», i sindacati di CheBanca! avevano avanzato una formale richiesta di fringe benefits andata completamente disattesa.

Per CheBanca! il diniego viene da Mediobanca

Il presidente del Cda di CheBanca! Marco Carreri ha scaricato la decisione di non corrispondere ai dipendenti alcun free benefit sulla capogruppo Mediobanca.

Una giustificazione che non ha convinto i sindacati dell’Istituto. «Il generoso trattamento dei dirigenti apicali – ha dichiarato il dirigente nazionale della Uilca Giovanni Gianninoto – va a scapito delle lavoratrici e dei lavoratori che sono i veri protagonisti dei risultati da record ottenuti da CheBanca!».

A meno che non si voglia pensare che dietro i risultati economici sbandierati non si nasconda in realtà una sofferenza economica dell’istituto.

Marco Scauro

 

 

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