L'INDAGINE ISTAT SULLA POVERTÀ

Diciotto milioni
di italiani in difficoltà

 

In Italia cresce la povertà, altro che ripresa economica tanto sbandierata dal governo. Il 30% dei residenti del Bel Paese, nel 2016, è risultato «a rischio povertà», in precedenza era il 28,7. Cala il reddito disponibile ed il potere d’acquisto delle famiglie ed aumentano le disuguaglianze.

Questo è il quadro a tinte fosche presentato dall’Istat a seguito della pubblicazione dei risultati emersi da una recente indagine. Insomma 18 milioni di persone in Italia sono in gravi difficoltà. Il meridione d’Italia fa la parte del leone con il 46,9% di popolazione. Altri paesi europei con problematiche similari hanno una diffusione più uniforme del fenomeno.

L’istituto di statistica fa presente che questi dati non tengono conto del fatto che in Italia è presente «un’elevata propensione all’evasione fiscale e contributiva in ampi settori dell’economia», soprattutto nelle solite categorie professionali. Tra il 2012 ed il 2014 si nota un gap di 107,7 miliardi, di cui 97 di mancate entrate tributarie e 10,7 di contributi. Dal 2012 al 2014 l’aumento delle mancate entrate tributarie ammonta a 4,6 miliardi, mentre le stime 2015 mostrano qualche segnale di miglioramento.

«L’economia sommersa – afferma l’Ista t– rappresenta un freno strutturale allo sviluppo del Paese. In questo contesto, le politiche di contrasto all’evasione assumono valenza strategica per aumentare il potenziale di crescita». Ovviamente non si può ignorare la cosiddetta «evasione di sopravvivenza», fenomeno questo oramai sempre più frequente e riconosciuto anche da alcune sentenze della magistratura. Esistono, anche siti specializzati che mettono a disposizione vademecum per «non essere sanzionati». E’ proprio vero: noi italiani siamo veramente ingegnosi.

Lino Rialti

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