I LIMITI DEL DECRETO LIQUIDITÀ

Ma alle imprese occorrono
incentivi economici

Decreto Liquidità, niente incentivi economici alle aziende in crisi

 

Non so se lo ricordate, il 9 aprile mentre veniva approvato il Decreto Liquidità crollava un ponte. L’ennesimo «fermo immagine» del momento che stiamo vivendo.

Decreto Liquidità, solo garanzie per un maggior indebitamentoUn Paese che crolla sotto la supervisione di un esecutivo il cui Premier ama la scena al pari di un attore, dimentico che agli italiani non servono annunci roboanti, ma fatti.

Forse non tutti se ne sono accorti, ma le passività e i costi fissi maturano, senza contropartita.

A cosa servono annunci di iniezioni poderose di liquidità, quando in pratica, non saranno per tutti, non saranno «a fondo perduto» e nemmeno a costo zero?

In definitiva lo Stato non tira fuori nulla, ma prestate delle garanzie per la contrazione di debiti nei confronti degli istituti di credito. E, neppure scontate!

Un povero artigiano o un commerciante o un professionista, per pagare l’affitto, i fornitori, i contributi previdenziali e assistenziali, i dipendente, le tasse e le imposte varie e, glielo vogliamo concedere, anche mangiare, deve indebitarsi di più e neanche a tasso zero.

Nessuna istruttoria fino a 25mila euro, nella misura del 25% del fatturato dell’esercizio precedente. Periodo di rimborso: massimo sei anni. Comunque è tutto delegato alle Banche.

I requisiti per accedere al prestito garantito

Nel modulo di richiesta della garanzia è necessario attestare il possesso di specifici requisiti o l’accettazione di determinate condizioni, tra cui:

  • accettazione, in caso di revoca totale o parziale dell’agevolazione, dell’obbligo di versamento al Fondo di un importo pari all’aiuto ottenuto e delle eventuali e ulteriori sanzioni;
  • la dichiarazione delle finalità per le quali il finanziamento è richiesto l’impegno a consentire l’effettuazione di controlli, accertamenti documentali ed ispezioni in sedi dei medesimi stessi, da parte del Gestore del Fondo;
  • trasmettere alla banca tutta la documentazione necessaria per effettuare i controlli sulla veridicità dei dati e dell’effettiva destinazione dell’agevolazione;
  • dichiarare di non essere destinatario di provvedimenti giudiziari; ossia di non essere escluso da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi o di revoca di quelli eventualmente già concessi.

È vero che l’Italia è indebitata fino all’osso del collo e che contrarre più debiti sembrerebbe una follia, ma così vuol dire che nessuno di riprenderà.

Sul Decreto Liquidità l’ombra del Mes

Un altro argomento, in voga, il Meccanismo Europeo di Stabilità, uno dei frutti del governo Monti. Un’altra brutta storia…

Se attivato condizionerà la spesa dello Stato, anche di quella sanitaria, togliendo quel poco di dignità che ci rimane.

E proprio sul Mes era caduta la maschera di Giuseppe Conte, che, in conferenza stampa, a reti unificate, ha sputato veleno sulle opposizioni, scivolando su chi era al governo nel 2012.

Questa repubblica democratica, fondata sul lavoro, ha le fondamenta sgretolate, poco importa se hanno contribuito altri, in passato.

Ora ci sono altri attori, il film della vita continua e non sarà a lieto fine. Chi governa dovrebbe conoscere la realtà, quella vera.

Rischio chiusura per molte imprese

In questi giorni molti stanno cercando di accedere al credito del Decreto Liquidità. In molti non ci riusciranno.

Contrarre debiti per pagarne altri è solo il prolungamento dell’agonia di imprese, automi e professionisti verso una morte certa. Per molti di loro ci sarà solo un epilogo: la cessazione dell’attività.

Non è la prima volta che la politica esegue volutamente o incidentalmente una selezione «naturale» delle attività in favore di quelle «sane».

I principi fondamentali della nostra Costituzione, vengono messi in discussione, la libertà di impresa e diritti inviolabili della persona, disattesi.

Gli Italiani hanno bisogno di «certezze» di «sostegno». Quale sostegno può fornire un sistema incapace perfino di fornire ai suoi cittadini i dispositivi di protezione individuale?

Potremmo disquisire sul ruolo delle Regioni, in ambito sanitario, ma, comunque qualcosa non torna.

In un periodo «straordinario» servono interventi «straordinari», servono coraggio e determinazione. Non possono bastare le misure del Decreto Liquidità.

Non si può rimanere immobili nel vedere crollare un tessuto economico e sociale, come l’ennesimo ponte.

Il Paese Italia sta morendo… non solo per colpa del Covid-19, ma delle ataviche «piaghe» della burocrazia e dell’incapacità di amministrare.

Ernesta Cambiotti

 

 

DECRETO LIQUIDITÀ ED EMERGENZA ECONOMICA DA COVID-19

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