CRISI ENERGETICA

Costo del gas e transizione verde
il punto di vista di Cnel e Cese

Cnel-Cese su crisi energetica e transizione verde. L'italia al centro del Mediterraneo

 

Il presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) Tiziano Treu, il presidente del Comitato economico e sociale europeo (Cese) Christa Schweng e il vicesegretario generale Unione per il Mediterraneo Grammenos Mastrojeni hanno tenuto lunedì scorso una conferenza congiunta dal titolo «Geopolitica delle strategie energetiche nella regione euromediterranea» alla quale ha preso parte il vicesegretario generale Unione per il Mediterraneo Grammenos Mastrojeni.

Crisi energetica e ruolo dei paesi mediterranei

17 ottobre a Roma la conferenza di Cnel-Cese su crisi energetica e transizione verde«La crisi energetica in corso non solo comporta la necessità di un più stretto coordinamento a livello Ue ma offre all’Italia l’occasione per essere protagonista di una proficua ridefinizione dei rapporti strategici con i paesi della regione Euro-Mediterranea» ha dichiarato il prof. Maurizio Mensi, consigliere del Cese come rappresentante di Ciu-Unionquadri parte sociale membro del Cnel.

Per il Coordinatore della Commissione Politiche Ue e Cooperazione Internazionale, il Consigliere Gian Paolo Gualaccini «ultimamente la solidarietà europea ha vacillato e l’auspicio è che presto l’Europa possa portare avanti un’azione politica unitaria che mostri di essere solidale come lo è stata per esempio in occasione dei recenti eventi pandemici».

Gli argomenti del seminario

I lavori, proseguiti per l’intera giornata, sono stati suddivisi in tre sessioni; la prima si è interrogata sulla ricerca di nuovi fornitori di energia, approfondendo le soluzioni a breve termine rispetto all’attuale situazione geopolitica, con la ricerca di nuovi fornitori e rotte di trasporto per ridurre la dipendenza da un unico fornitore.

A seguire, il secondo panel si è interrogato sulle politiche finalizzate ad alleviare l’impatto economico e sociale degli alti costi dell’energia dovuti ai recenti eventi geopolitici e su nuovi possibili fornitori e percorsi di trasporto alternativi.

Infine, il terzo momento di approfondimento è stato dedicato all’impatto geopolitico della transizione energetica sulle due sponde del Mediterraneo, con una particolare attenzione a una significativa riduzione, nel medio e lungo termine, della dipendenza dai combustibili fossili.

Alessandro Alongi

 

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