L’APPELLO DELLE RICERCATRICI ITALIANE

La donne dimenticate
nelle commissioni di Conte

Appello delle ricercatrici e accademiche italiane per un'adeguata rappresentanza femminile nelle commissioni tecniche anti Covid-19

 

Un appello delle ricercatrici e le accademiche italiane per richiedere un’adeguata rappresentanza femminile nelle commissioni tecniche nominate dal Governo rosso-giallo per affrontare l’epidemia di Covid-19. Con buona pace della retorica di genere cara alla sinistra e in barba al riconoscimento del valore delle nostre accademiche e ricercatrici di caratura internazionale detti organismi tecnici sono infatti composti quasi esclusivamente da uomini.

Le ricercatrici dello Spallanzani che hanno isolato il virus Covid-19E così settantuno di loro chiedono con priorità assoluta al Governo l’inserimento di una adeguata rappresentanza di donne negli organismi tecnici, ricordando come le donne sono in prima linea nella lotta contro il Covid-19.

L’appello è comparso il 1° maggio sul Corriere della Sera che sottolinea come la maggiorparte delle firmatarie facciano parte dei Top Italian Scientists.

Appello delle ricercatrici e accademiche e italiane

«Vorremmo portare all’attenzione delle Istituzioni e della pubblica opinione – scrivono le firmatarie dell’Appello delle ricercatrici – la mancanza di donne nelle commissioni tecniche nominate dal governo a supporto della gestione della pandemia di Covid-19.

Che siano presenti entrambi i generi negli organismi che prendono decisioni rilevanti a livello scientifico, sanitario, sociale ed economico dell’intera popolazione è una questione di democrazia e civiltà.

Ma riteniamo che sia ancora più importante porre in evidenza come la scarsa presenza femminile in tali commissioni denoti, in maniera più grave, una scarsa attenzione al merito e alle competenze.

È infatti evidente che la società italiana è ricca di competenze femminili di primissimo livello in tutti i campi, non ultimo quello medicoscientifico.

Nel nostro Paese, le donne rappresentano il 56% dei medici iscritti all’albo e sono quasi il doppio degli uomini tra i medici con meno di 40 anni. Il 77% degli infermieri è donna.

Dunque sono donne la maggioranza delle professionalità che si sono fatte carico in prima linea di questa pandemia e che tutti i giorni, con ragione, definiamo eroi.

Inoltre, sono numerose le donne italiane ai vertici della ricerca biomedica internazionale. Molti dei capi di Stato dei Paesi che hanno risposto meglio alla pandemia sono donne.

Considerare il nostro contributo – si ribadisce nell’Appello delle ricercatrici – è importante per includere lo spettro completo di competenze ed esperienze che la nostra comunità medico-scientifica possiede.

Quando si effettua una selezione di competenze e qualità la scelta dovrebbe essere in base al merito. Siamo certe che anche soltanto una maggiore attenzione nell’applicazione di quest’ultimo criterio avrebbe certamente portato alla selezione di un adeguato numero di donne all’interno delle varie commissioni, di cui sicuramente avrebbe beneficiato la gestione dell’emergenza Covid-19.

Da ora in avanti pretendiamo che un equilibrio di genere negli organi di rappresentanza e nelle commissioni tecniche e scientifiche sia una priorità assoluta».

 

 

Dopo l’Appello, aggiornamento del 5 maggio

Si svegliano le senatrici e arrivano le promesse di Conte

L’appello di 71 accademiche e ricercatrici italiane per un riequilibrio delle commissioni tecniche per far fronte all’epidemia di Covid-19 costituite quasi esclusivamente da uomini, ha smosso le acque. Ora che «il re è nudo» un gruppo di senatrici si sono affrettate a rilanciare la questione a Giuseppe Conte.

A sua volta il premier, fingendo di «cadere dal pero», ha girato la patata bollente al capo della task force anti Coronavirus.

«Ho molto apprezzato le parole del gruppo di senatrici» ha dichiarato Conte promettendo di chiamare oggi stesso Vittorio Colao «per comunicargli l’intenzione di integrare il comitato di esperti che dirige attraverso il coinvolgimento di donne le cui professionalità, sono certo, saranno di decisivo aiuto al Paese».

Il presidente del Consiglio assicura che chiederà anche al capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, «di integrare il Comitato tecnico-scientifico con un’adeguata presenza femminile e a tutti i ministri affinché tengano conto dell’equilibrio di genere nella formazione delle rispettive task force e gruppi di lavoro».

 

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