San Felice è una località nota per il celebre promontorio del Circeo, la cui storia è intrisa della mitologia classica ed è noto per il bel mare che circonda tutta la zona. Con spiagge di sabbia e dune.
Le origini di questo antico borgo del Lazio risalgono ai tempi dell’uomo di Neanderthal, in base ai ritrovamenti negli scavi ed agli studi paleontologici svolti nella zona.
In due grotte site sul promontorio del Circeo, la Guattari e la Fossellone sono stati trovati resti del nostro antenato e di diversi animali, risalenti addirittura a 50mila anni Avanti Cristo.
La storia è continuata attraverso la dominazione degli etruschi e dei popoli italici, fino ai romani che hanno lasciato più di un segno del loro passaggio. Il borgo si chiamava all’epoca Rocca Circea finché, nell’ambito del conflitto tra il Papato e l’imperatore Federico II, il Papa Gregorio chiese ai Cavalieri Templari di conquistare il borgo e da lì dominare la costa.
I Templari a San Felice al Circeo
I cavalieri templari, il cui nome per esteso era Poveri Commilitoni di Cristo e del Tempio di Salomone (o di Gerusalemme), avevano adottato la regola monastica dopo essere nati in Terra Santa come cavalieri armati che dovevano proteggere i pellegrinaggi dai continui assalti dei predoni.
Nel corso del tempo divennero uno degli ordini più fidati del Papato, a cui venivano chieste operazioni militari anche altrove in modo da difenderne gli interessi.
La loro presenza fece si che il borgo prendesse il nome prima di Castrum Sancti Felicis che poi divenne l’attuale San Felice al Circeo ed ancora oggi al centro del borgo è possibile osservare l’antico convento e la torre eretta dai Templari.
La storia del borgo è proseguita ben oltre, con il domino secolare della famiglia Caetani e tanti altri signori della zona, fino a trasformarsi da inizio ‘900 in località turistica e di svago.
La Chiesa madre con le spoglie di San Felice
C’è solo l’imbarazzo della scelta per una visita culturale del borgo. A partire dalle chiese moderne tra cui la Chiesa Madre, dove vengono conservate le spoglie di San Felice Martire, Papa e patrono della cittadina. Notevoli anche le vie del centro e la piazza centrale da cui si godono bei panorami verso Terracina.
Forse ora il centro storico è un po’ affogato dalla movida, come in tante altre città italiane, ma rimane la bellezza di luoghi come la spettacolare villa Auget sul promontorio del Circeo. Notevoli anche i resti che si trovano nei pressi del borgo di mura ciclopiche risalenti al V secolo avanti Cristo.
Il Parco Nazionale del Circeo
Se invece si avesse un grande desiderio di natura c’è il Parco nazionale del Circeo, area protetta che include il promontorio con i suoi boschi ed alcune spiagge molto belle che si spingono fino alle dune di Sabaudia e su verso nord fino a Borgo Grappa. Boschi e foreste sono dotati di una rete sentieristica ben organizzata e sono un riparo ottimale per il caldo estivo.
Sono in generale tutte località dove si possono passare weekend all’insegna dello sport o del divertimento. Verso sud, ad esempio, andando da San Felice a Terracina è un susseguirsi di lidi attrezzati e sabbiosi dove ci si può godere il mare.
L’agricoltura dell’Agro Pontino
Il turismo e l’agricoltura dell’agro pontino sono le risorse principali della zona il che significa che si trova sempre buona ospitalità e cibo di ottima qualità. Tra cui anche ottimo pescato della zona per chi ama prepararsi in casa.
Le feste patronali di San Felice sono forse l’occasione per conoscere al meglio il borgo. A cominciare da quella per San Felice Martire, divisa in due date, dopo Pasqua ed a fine luglio. Entrambe sono feste molto sentite in cui il Patrono è portato a spalla per la città e si rinnova la devozione degli abitanti del borgo per il loro martire e Papa.
La festa di Stella Maris
La festa più amata di San Felice al Circeo resta quella di Santa Maria della Soresca o Stella Maris, che si festeggia il giorno dopo Pentecoste. È un’occasione in cui devoti portano la Madonna pellegrina in processione per 14 chilometri verso Sabaudia.
Del resto lo spirto religioso, ereditato forse dalla disciplina dei Templari, non manca neanche nel mare di fronte al borgo: qui si trova la spettacolare statua del Cristo sommerso o Cristo del Circeo. Luogo di pellegrinaggio di molti sub tra cui alcuni hanno deciso di sposarsi sott’acqua per onorare l’emblema religioso.
San Felice al Circeo merita quindi una gita in primavera per godersi spiagge bellissime, natura e rinfrancare lo spirito.
Domenico Chirico