SAN CASCIANO

In Val di Pesa, dove nacque
il Principe di Macchiavelli

San Casciano, tra i cipressi e i vitigni della Val di Pesa

 

«Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e com’è duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale» scriveva Dante parlando dell’esilio di un suo avo e sono parole che ben si addicono al grande Niccolò Macchiavelli che fu ingiustamente arrestato e torturato a Firenze e poi dovette fuggirne. Cominciò quindi il suo esilio nel 1512 che si svolse in buona parte presso una abitazione, nota come l’Albergaccio, in cui era ospite nell’incantevole borgo di San Casciano in Val di Pesa.

La piazza di San CascianoQui il politologo fiorentino immaginò e cominciò a scrivere il suo Principe, pensando sempre ad un’Italia unita e forte, autonoma ed indipendente. In quel periodo Macchiavelli alternava camminate per la campagna toscana a lunghe partite a carte con l’oste da cui mangiava, alla scrittura di uno dei testi di politica e strategia – forse assieme all’Arte della guerra di Sun Tzu – più noti, studiati e conosciuti al mondo.

La Val di Pesa e l’area del Chianti

I cipressi e i vitigni della Val di PesaSan Casciano è un borgo incantevole e molto vivibile come ne è piena la Toscana. Si trova poco distante da Firenze e si ritiene esistesse già in epoca etrusca, mentre si sviluppa in epoca romana come stazione di posta e presidio sulla via che unisce Firenze e Siena.

Si trova quasi interamente nell’area del Chianti ed infatti raggiungendo il borgo comincia un susseguirsi di dolci colline con cipressi e vitigni di grande bellezza.

Il paesaggio qui è così immacolato che sono decine e decine gli stranieri che si innamorano dell’area per poi viverci, oltre che andarci per fare turismo tutto l’anno. Ma è un turismo rodato e non d’assalto come in altre zone d’Italia, con regole e basato sull’idea del buon vivere e del godersi l’unicità del Bel Paese e territori curati.

Il fascino delle chiese rurali toscane

La Pieve di San PancrazioA San Casciano e dintorni sono numerose le escursioni e le visite storico artistiche che meritano. A cominciare dalla Pieve di San Pancrazio e dalla Pieve di Santo Stefano a Campoli entrambe in stile romanico e che conservano quel fascino delle chiese toscane rurali immerse perfettamente nel paesaggio. Notevole anche la Pieve di Santa Cecilia, probabilmente molto antica perché viene citata anche in un epistolario di Carlo Magno.

Tra le strutture civili sono moltissime le ville che nei secoli la nobiltà fiorentina e non solo si è fatta costruire, tra queste sicuramente di rilievo la Villa Antinori o la Villa Le Corti di proprietà dei Corsini. Alcune sono adibite a strutture ricettive, altre sono visitabili se non altro per la bellezza dei giardini che le circondano.

Importanti anche i castelli e le torri a partire dalla cinta muraria che circonda parte di San Casciano. Molto interessante è il castello di Bibbione costruito intorno all’anno mille e con maestosi saloni e cortili.

Il castello dei Macchiavelli

Il castello è appartenuto per secoli alla famiglia Macchiavelli. Non lontano si trova la casa dove alloggiava lo studioso, di altro ramo della famiglia, è anch’essa museo a lui dedicato e si trova nel borgo. Merita una visita anche il castello di Gabbiano, nato come fortezza e poi adibito a residenza nel corso dei secoli.

In molte di queste zone è possibile camminare tra le campagne o andare alla ricerca di percorsi e sentieri lungo il fiume Pesa o tra i casali della zona.

Si capisce esplorando San Casciano perché il suo territorio sia incantato. Sia il borgo, con le sue strade del centro medievali e le sue botteghe, sia i dintorni tra ville signorili, castelli, antiche pievi e vigneti ed uliveti presentano uno scenario di rara bellezza.

Un set cinematografico naturale

L’offerta ricettiva è naturalmente molto ampia e variegata, tra hotel di lusso e più economici agriturismi. In ogni caso il cibo è mediamente di ottimo livello, con piatti di carne che dominano la cucina locale e gli ottimi oli e vini, tra cui la fa da padrone il chianti.

San Casciano è celebre anche perché vi sono state ambientate alcune scene del film Amici miei. Ma in generale diverse produzioni scelgono queste zone per «rubarne» i paesaggi spettacolari.

Purtroppo, l’area è tristemente famosa anche per le scorribande del cosiddetto «mostro» di Firenze che nelle campagne della zona imperversò per anni con i suoi delitti. Per fortuna ormai è solo un ricordo ed un mistero del passato ed oggi vale la pena conoscere questo borgo solo per la sua piacevolezza e per la sua storia.

Domenico Chirico

 

 

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