PESCASSEROLI

Nel cuore
del Parco Nazionale d’Abruzzo

Il borgo di Pescasseroli cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo

 

Il 9 settembre del 1922, esattamente cento anni fa, nasceva il Parco Nazionale d’Abruzzo, per iniziativa di famosi botanici dell’epoca e su impulso di Erminio Sipari, politico e nobile locale. Le aspre montagne dove si praticava agricoltura di sussistenza e pastorizia divennero così patrimonio nazionale.

Il borgo di Pescasseroli cuore del Parco Nazionale d'AbruzzoNel Parco Nazionale d’Abruzzo fu una delle prime oasi dove si tutelavano flora e fauna, in particolare il camoscio, che in quelle aree da sempre ha trovato un suo naturale habitat. Assieme a loro lupi, orsi, volpi. Tra questi l’orso marsicano dal nome dell’omonimo monte, che sovrasta il borgo di Pescasseroli.

Dal 1922 però bisognò attendere gli anni ‘70 per avere un reale sviluppo turistico della zona. In precedenza le aree del parco erano poverissime e con la crisi delle attività tradizionali gli abitanti avevano cominciato ad emigrare all’estero o, i più fortunati, verso Roma ed altre città italiane.

Intanto però Pescasseroli si era salvata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, che avevano invece colpito duramente la vicina Roccaraso. Così il borgo, seppur poco abitato, era, ed è, intatto con le sue case di pietra, la sua chiesa principale in stile romanico ed i suoi caratteristici vicoli pieni di fiori durante l’estate.

L’importanza del Parco Nazionale

Il perimetro del Parco Nazionale d'AbruzzoLo sviluppo turistico ha portato alla costruzione degli impianti da sci e di moderni alberghi e residence ma grazie alla costante vigilanza dell’Ente Parco si sono evitate speculazioni forsennate come in altre zone d’Italia.

L’antico borgo ha conservato la sua grazia e la sua bellezza. Gli impianti da sci sono stati limitati ad alcune aree senza disboscare montagne abitate dalla ricca fauna del Parco.

Oggi, anche se arrivano migliaia di persone ogni estate e durante l’inverno, sia Pescasseroli, sia i borghi vicini, non hanno subito l’impatto del turismo di massa.

Anche nelle vicinanze ci sono borghi intatti nella loro bellezza, tra questi ad esempio Opi, Villetta Barrea e Civitella Alfedena. Località immerse nel verde e dove non è difficile, durante i mesi meno affollati, incontrare camosci ed altra fauna in strada.

I percorsi naturalistici

Camosci nel Parco Nazionale d'AbruzzoLe bellezze naturalistiche possono peraltro essere scoperte attraverso una rete di sentieri abbastanza ben segnalati che guidano gli escursionisti in ogni località del Parco. Con difficoltà diverse in base alla preparazione sportiva di ognuno.

Dovunque è possibile seguire percorsi di enorme bellezza e con panorami mozzafiato. Spesso dalle cime è possibile vedere sia il Molise sia i vicini comuni del Lazio. E poi boschi secolari di faggi che soprattutto in autunno diventano uno spettacolo naturale per i colori delle foglie.

In inverno i pochi impianti sciistici sono un’opportunità per muovere i primi passi sulla neve. Anche se poi è meglio recarsi nel comprensorio di Roccaraso per praticare in modo più intenso gli sport invernali.

Le specialità culinarie

Come sempre ed ovunque in Italia ci sono specialità di cibo eccezionali. Su tutto spiccano carne e prodotti caseari facilmente reperibili nelle ottime botteghe della zona. O presso molte delle trattorie che accolgono i visitatori.

A Pescasseroli poi ci sono alcuni forni che tradizionalmente sfornano ottima pizza bianca e rossa e sembra che la principale attività dei turisti sia fare la fila fuori queste botteghe per acquistarne un po’. Ogni piatto può essere poi condito con gli orapi, una verdura locale che accompagna molto bene le grigliate.

Per gli appassionati di equitazione Pescasseroli in particolare è un piccolo paradiso con un grande maneggio e diversi allevamenti di cavalli, anche liberi, che pascolano sulle montagne. Molti anche i ciclisti che con le loro mountain bike percorrono i sentieri del Parco. Ma in generale d’estate il Parco diventa la meta preferita di anziani in fuga dal caldo torrido e di famiglie con bambini che amano passeggiare e godersi l’atmosfera serena e l’aria buona.

Da Roma si raggiunge in due ore di auto. O con l’autobus. La strada è piacevole e, dopo Avezzano, per lo più in mezzo alle montagne che sovrastano la piana del Fucino.

Una gita breve che può velocemente rigenerare dalle fatiche della città. Per raggiungere luoghi che offrono opportunità di relax a chiunque e che, nonostante le montagne a tratti aspre, sono sempre pronti ad accogliere chi li vuole scoprire ed esplorare.

Domenico Chirico

 

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