ISOLA DEL LIRI

Il borgo
con una cascata al centro

Isola del Liri, il borgo con una cascata nel centro storico

 

L’antico popolo dei volsci di origini indoeuropee pare abbia fondato Isola del Liri, borgo antichissimo di origini appunto millenarie e poi dominato dai romani. Nasce su un’isola formata dal fiume Liri lungo il suo percorso che percorre buona parte della Ciociaria. E tuttora Isola si definisce borgo dell’acqua e della musica per la sua rassegna estiva dedicata al blues.

La storia del borgo si sviluppa con le dominazioni del mezzogiorno d’Italia dai bizantini ai longobardi fino ad arrivare ai Borbone. Con il XIX secolo ed i primi passaggi dei francesi Isola del Liri trasforma la sua posizione e la vicinanza al fiume, ed all’energia idroelettrica, in una fortuna.

Isola del Liri, Manchester d’Italia

Una veduta aerea di Isola del LiriIl francese Carlo Lefebvre di Pontarlier inventò lo sviluppo industriale dell’area e tra il 1821 al 1841 sorsero nella Valle del Liri molte cartiere a partire dalle prima create nel borgo.

Isola del Liri si trasformò da piccolo centro rurale a polo industriale per la fabbricazione della carta.

In quel periodo addirittura il borgo venne denominato Manchester d’Italia, o anche piccola Parigi per i molti francesi, in maggioranza provenienti dalle tessiture lionesi e parigine, che all’epoca popolavano l’area.

Tra le famiglie c’erano anche gli industriali Montgolfier, alcuni dei quali divennero celebri per aver inventato anni dopo la prima mongolfiera.

Accanto alla carta si svilupparono le tessiture, i lanifici e le decorazioni d’interni come i parati. Isola già nell’800 aveva energia elettrica nel borgo ed era altamente sviluppata vista la ricchezza ed importanza delle sue industrie, nonostante fosse nel cuore di un’area rurale dell’attuale provincia di Frosinone.

Le cartiere distrutte dalle bombe americane

La Seconda guerra mondiale i bombardamenti angloamericani della limitrofa Cassino distrussero in buona parte il settore industriale e le cartiere.

Nel dopoguerra il borgo fece una grande fatica a riprendersi ma lentamente l’antica sapienza industriale ed artigiana trasformò parte delle produzioni in un importante settore del mobile, legato anche alla vicina Sora, alle tessiture ed alle sigarette di contrabbando prodotte con la carta salvata dalle fabbriche in disuso.

Oltre alcune importanti chiese come quella di San Lorenzo Martire, la bellezza del borgo è il suo fiume e le sue cascate che ne dominano il centro.

Tra le sue strade si intravedono alcuni palazzi delle nobili famiglie che da sempre hanno governato l’area come i Chigi, i Boncompagni, i Mazzetti o le ville dei ricchi industriali dell’800.

Villa Lefebvre, ad esempio, fu costruita dagli omonimi imprenditori della carta ed il cui stile eclettico e le decorazioni dei parati meritano sicuramente una visita.

Il castello Boncompagni Viscogliosi

Isola del Liri, il castello Boncompagni ViscogliosiIl gioiello storico architettonico del borgo è però il castello Boncompagni Viscogliosi che domina il borgo e le sue cascate. Costruito a partire dall’anno mille e reso celebre nella sua forma attuale dalla nobile famiglia romana, che aveva in zona parte dei suoi feudi, ha la particolarità di sorgere su un masso di travertino che sbarrando il corso al fiume Liri lo costringe a dividersi in due rami e a formare le famose cascate.

Nel 1850 fu venduto al Giuseppe Polsinelli che lo trasformò in fabbrica approfittando degli splendidi saloni che divennero sale per la tessitura, la filatura e la tintura della lana.

Questa scelta portò il castello alla decadenza finché l’ingegner. Angelo Viscogliosi pensò di utilizzare il salto della Cascata Verticale per ricavare energia elettrica utile alla cartiera di famiglia posta a meno di un chilometro di distanza.

Grazie a questa scelta il castello riprese vita ed oggi è ancora proprietà della famiglia Viscogliosi che lo utilizza anche per finalità ricettiva e se ne prende cura facendo risplendere il palazzo sopra il borgo.

Il Festival del blues

Il festival del Blues ad Isola del LiriIl momento migliore per visitare il borgo è il suo festival di blues, Liri blues, rassegna che, avviata nel 1988, ha oggi valenza nazionale e che ha fatto si che Isola del Liri sia gemellata con New Orleans negli Stati Uniti.

Ogni anno ad inizio luglio arrivano in zona alcuni tra i migliori artisti mondiali del genere ed uniscono virtuosamente i suoni della musica al continuo scorrere dell’acqua, proprio come il fiume Mississipi nella capitale del blues americano.

Ottima accoglienza è possibile in zona e nei paesi limitrofi, anche in alcune belle ville della zona. Il cibo è ottimo e riflette la lunga storia e le varie dominazioni e presenze tra cui quella francese.

Notevole il primo piatto per antonomasia del borgo, le fettuccine sottilissime, i finifini, conditi con il ragù di carne, cotto a fuoco lento. Piatti di pesce anche interessanti vista la presenza del fiume, anche se oggi il grosso proviene dagli allevamenti della zona.

Isola del Liri si raggiunge facilmente da Roma anche in giornata e sicuramente vale la pena scoprire questo borgo, tesoro di archeologia industriale e cultura.

Domenico Chirico

 

I LUOGHI DI BELL’ITALIA

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