CIVITELLA ALFEDENA

Le escursioni nella Camosciara
e nella Val di Rose

Civitella Alfedena

 

«Settembre. Andiamo è tempo di migrare. /Ora in terra d’Abruzzo i miei pastori/ lascian gli stazzi e vanno verso il mare,/ vanno verso l’Adriatico selvaggio/ che verde è come i pascoli dei monti./ Han bevuto profondamente ai fonti alpestri/ ché sapor d’acqua natia/ rimanga nei cuori esuli a conforto,/ che lungo illuda la lor sete in via». Così recitava la celebre poesia di Gabriele d’Annunzio Pastori d’Abruzzo ed è difficile non ricordarla passeggiando per l’antico borgo di Civitella Alfedena ai piedi dei monti Marsicani, nel centro del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Tra i vicoli di Civitella Alfedena

Un cervo a spasso per i vicoli di Civitella AlfedenaUn tempo Civitella era parte dei percorsi della transumanza che portavano d’inverno i pastori abruzzesi verso la Puglia. Terre poverissime, salvate poi dalla costituzione del parco e dall’attenta salvaguardia del territorio.

Il borgo è molto piccolo con i suoi attuali 287 abitanti ed arroccato sopra la vicina Villetta Barrea. I primi insediamenti risalgono al medioevo e ne sono testimonianza le antiche chiese tra cui quella del XVII di San Nicola di Bari a testimonianza dei legami di questa terra con la Puglia.

Ma sono le case in pietra ed i vicoli a dare bella mostra di sé a chi volesse esplorare il paesino, in cui ad ogni angolo si apre una vista panoramica sul vicino lago di Barrea e sulla valle dell’Alto Sangro ed i monti che la circondano.

La fonte Iannanghera

Il vero tesoro di Civitella sono le escursioni semplici o complesse che da qui si possono intraprendere. A cominciare dalla passeggiata alla fonte Iannanghera, che inizia nella parte alta del borgo.

È un percorso adatto a tutti, che nel giro di 40 minuti attraversa un sentiero panoramico che guarda al lago, poi entra in un bosco secolare di rara bellezza. Ed infine spunta in una radura dove uno degli affluenti del fiume Sangro ha una piccola ansa e dove un ponte lo attraversa.

Lì l’escursionista può bagnarsi o bere l’acqua freschissima che arriva direttamente dai monti. Da lì si può discendere in mezz’ora verso il lago di Barrea arrivando ad un’area attrezzata con bar e spiagge.

Altro percorso di grande attrattiva turistica è quello nella riserva integrale della Camosciara dove c’è la possibilità di arrivare in auto fino ad un’area parcheggio per poi proseguire con una navetta o a piedi fino a delle spettacolari cascate.

Animali nella riserva naturale della Camosciara

L’incontro con cervi e camosci

Per chi ama invece le escursioni lunghe e complesse sempre dal borgo di Civitella parte il sentiero che va in Val di Rose. Le prime quattro ore sono di esclusiva salita tra boschi e radure, finché non si arriva più in quota al rifugio – non attrezzato – di Forca Resuni.

Da qui si può scegliere se tornare indietro o fare un anello scendendo per la valle Iannanghera che porta alla omonima fonte e poi al paese. O si può scendere verso la Camosciara.

È un cammino in cui non è difficile, come peraltro ovunque nella zona, incontrare volpi o cervi ed avvistare la ricca flora e fauna del parco. A volte si può intravedere l’orso marsicano in lontananza, rimanendo calmi e tenendosi a dovuta distanza.

I cervi ed i camosci in realtà sono di casa a Civitella, soprattutto nei periodi di bassa pressione turistica. Non è difficile vederli in primavera ed autunno nei giardini del borgo a cercare cibo.

Le strutture ricettive di Villetta Barrea

All’entrata del paese c’è anche una riserva chiusa per i lupi. L’accoglienza è ottima sia in termini dei pochi luoghi ristoro, dove domina la cucina a base di carne sia per hotel e b&b. Notevole anche la presenza di un campeggio molto spartano per escursionisti. Dove non è raro svegliarsi la mattina con un cervo che cerca cibo tra i resti di un barbecue o vicino alle tende.

Nella vicina Villetta Barrea in realtà poi c’è un’ottima offerta in termini sia di campeggi sia di hotel e ristoranti. Ai due lati del vicino lago di Barrea poi ci sono strutture ricettive dove fare una bella sosta godendosi il panorama.

Sono tutti luoghi facilmente raggiungibili da Roma in due ore di auto e dove vale la pena spendere un weekend di grande relax, sport e buon cibo.

Difficile invece incontrare pastori d’Abruzzo essendo quasi scomparsa quel tipo di attività che per fortuna è stata sostituita da una cultura della terra, dei boschi e della montagna che ne ha altrettanto rispetto ed amore.

Domenico Chirico

 

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