CALCATA

La magica rocca
nei boschi del viterbese

La rocca di Calcata

 

Calcata è un piccolissimo borgo dall’aspetto magico e sospeso. A cominciare dalla sua posizione immersa nei boschi del viterbese e sopra una grande rocca tufacea.

Calcata è un comune di 908 abitanti in provincia di Viterbo L’impatto visivo è subito impressionante, con le poche case arroccate e circondate dal vuoto. E altrettanto spettacolare è l’accesso al borgo, possibile solo da un ponticello che conduce all’antica porta medievale.

In realtà tracce di insediamenti sono di epoca preistorica ed etrusca in tutta la zona ma è il borgo medievale che fa bella mostra di sé nel cuore del Parco naturale regionale Valle del Treja.

Poco dopo il suo ingresso si trova Palazzo Anguillara, utilizzato per mostre, convegni e matrimoni, e la Chiesa del Santissimo Nome di Gesù, con l’antico soffitto di legno ed una fonte battesimale del XVI secolo.

La chiesa in realtà è nota perché nel 1527 fu catturato un soldato lanzichenecco nei pressi del borgo che aveva preso parte al sacco di Roma, e depredato il Sancta sanctorum di San Giovanni in Laterano. Imprigionato, avrebbe nascosto il reliquiario contenente il Santo prepuzio di Gesù nella sua cella, dove sarebbe stato scoperto nel 1557. Da allora la chiesa iniziò a venerare la reliquia, concedendo ai pellegrini un’indulgenza di dieci anni.

Del resto siamo in uno dei passaggi della via Francigena e la bellezza di Calcata era stata notata da viaggiatori illustri come Stendhal, Joyce, Saramago che lo citano nei loro scritti.

Il Borgo degli Artisti

Ad inizio dello scorso secolo il borgo era stato abbandonato parzialmente ed inserito nella lista dei luoghi fatiscenti da demolire a seguito del terremoto di Messina del 1908. Per fortuna ci si dimenticò di eseguire il piano e in realtà la storia che oggi rende celebre il borgo comincia intorno agli anni ’60 quando nasce il «Borgo degli Artisti».

Negli anni a seguire, Calcata diventa infatti destinazione di molti artisti ed artigiani. E tutt’oggi con circa 900 abitanti è un borgo culturalmente molto attivo e vivo grazie a diverse associazioni che ne animano la vita quotidiana. Che forse hanno reso un po’ folklore lo spirito alternativo degli anni ’60 ma il borgo è vivo e non mancano convegni, concerti, spettacoli teatrali e mercatini di prodotti artigianali.

Non è un caso che vi presero casa personalità come l’architetto Paolo Portoghesi, il coreografo americano Paul Steffen, il musicista Roberto Ciotti, che qui compose alcune delle celebri colonne sonore per i film di Salvatores.

Ed infatti la bellezza di Calcata è camminare per le sue stradine tra botteghe artigiane, antiche case medievali e trattorie. Godendosi quella sospensione nel vuoto e nell’arte che ha fatto si che anche molti registi abbiano poi scelto il borgo come set o ispirazione.

A cominciare dal giapponese Miyazaki, che la visitò nel 1990 e ne prese spunto per il Glibli Museum e per il film «Laputa. Castello nel cielo». E poi il borgo compare nel video di Fabrizio De André dedicato a Pasolini di «Una storia sbagliata».

Ritroviamo Calcata anche in altri celebri capolavori del cinema italiano ed internazionale come «Amici Miei» di Monicelli, in «Le avventure di Pinocchio» di Comencini o in «Ardena» di Luca Barbareschi e in Ridley Scott.

Il Parco naturale Valle del Treja

Le Cascate di Monte Gelato nel Parco naturale regionale Valle del TrejaUna visita nella zona merita anche perché intorno ci sono diverse escursioni possibili ed è facilmente raggiungibile da Roma. Per chi ha bambini il parco naturale Valle del Treja è un’oasi bellissima con un buon ristorante ed un percorso avventura tra gli alberi che è la gioia dei ragazzini da 10 anni in su.

Da Roma il viaggio non solo è breve ma è ricco di passaggi attraverso molti altri borghi spettacolari. Vale la pena forse venire il 16 settembre quando si celebrano i Santi Patroni Cornelio e Cipriano e la Festa Celtica. O a novembre si festeggia invece la Festa dell’Albero al Parco del Treja. Ma anche durante la primavera per i bellissimi colori della natura o in autunno per il foliage.

Naturalmente un luogo così misterioso è pieno di leggende occulte che rendono il borgo ancora più affascinante perché pare che nel sottosuolo del monte si agitano movimenti tellurici che esprimono un’energia molto forte in grado di manifestarsi negli abitanti del luogo.

Per non parlare delle storie sulle streghe che popolano Calcata; si dice che di notte quando il vento soffia forte, si alzi con lui il loro canto.

Non è un caso che tanti artisti si siano innamorati negli anni di questi luoghi e che vale la pena conoscere anche semplicemente per una piacevole gita.

Domenico Chirico

 

I LUOGHI DI BELL’ITALIA

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