L’OMICIDIO DI DESIRÉE MARIOTTINI

Preso un quinto uomo,
fornì la droga

 

Nella drammatica ricostruzione della vicenda che ha portato alla morte di Desirée Mariottini, viene posto un altro tassello decisivo da parte degli uomini della squadra mobile di Roma. Infatti ieri pomeriggio è stato arrestato Marco Mancini, 36enne romano, autore del mix letale di droghe che ha ucciso la ragazza.

A confermare il fermo è proprio la Questura di Roma che fornisce il curriculum di Marco Mancini, noto come fornitore ai drogati e agli sbandati che frequentano lo stabile di via dei Lucani 22 di cocaina, eroina e psicofarmaci con effetti psicotropi contenenti quetiapina. Tra i suoi clienti c’era appunto anche Desirèè uccisa la notte tra il 18 e il 19 ottobre.

Dopo settimane di indagini il fermo. Durante la perquisizione, addosso al pusher sono state trovate dodici dosi di cocaina e psicofarmaci di vario genere. Quello di Mancini è il quinto arresto della vicenda, che segue quelli degli altri colpevoli della morte della sedicenne: i due cittadini senegalesi, Mamadou Gara di 27 anni e Brian Minteh di 43 anni ed il nigeriano Chima Alinno di 46 anni. Tutti e tre hanno già fatto fanno istanza di scarcerazione. Mentre per il ghanese Yusif Salia, detenuto a Foggia, la Procura di Roma dopo la convalida del fermo del giudice pugliese dovrà a breve rinnovare al giudice della Capitale la richiesta di misura cautelare.

Sembra accertato che i fermati avrebbero somministrato alla ragazza il mix di droghe e sostanze consapevoli del fatto che fossero potenzialmente letali, per poi abusare ripetutamente della ragazza semincosciente. Infine l’avrebbero abbandonata a se stessa senza adeguati soccorsi, nonostante l’evidente e progressivo peggiorare del suo stato di salute. Resta da stabilire se siano giunti fino ad impedire ad altre persone sopraggiunte sul luogo di chiamare i soccorsi. Le accuse sono dunque di omicidio, violenza sessuale e cessione di stupefacenti.

Valentina Di Giovanni

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