COVID-19

I «segreti» del Governo
sull’emergenza sanitaria

Per il Governo i verbali della Protezione Civile su Covid-19 devono rimanere segreti

 

Ha dell’increbibile quanto succede in Italia, dove il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al governo con Pd e Movimento Cinque Stelle, vuole mantenere il «segreto di Stato» sui verbali della Protezione Civile sull’emergenza Covid-19.

Per il Governo i verbali della Protezione Civile su Covid-19 devono rimanere segretiSi avete capito bene. I pentastellati, quelli della democrazia partecipata, quelli delle decisioni prese consultando la base, quelli della voce al popolo…

Un volta ottenuto il potere si sono dimenticati tutto. È triste se non fosse anche pericoloso. Perché a questo punto è la Democrazia stessa ad essere in pericolo. Gli Italiani hanno il diritto di sapere.

Quello che è stato fatto per il «bene degli italiani» è stato fatto correttamente?

Come si fa a chiedere il «Segreto di Stato» sui documenti del Comitato tecnico e scientifico della Protezione civile ? Cosa devono nascondere di tanto pericoloso?

È lecito che gli Italiani vogliano conoscere se tutto quello che è stato fatto durante il lockdown abbia senso, se i sacrifici imposti erano veramente necessari.

Tre avvocati della fondazione Luigi Einaudi di Roma, lo scorso aprile avevano fatto ricorso al tribunale amministrativo regionale del Lazio contro il rifiuto di far conoscere i verbali della Protezione civile e il Tar, con sentenza del 22 luglio, ha deciso di rendere tutto pubblico entro 30 giorni.

Il ricorso dell’Avvocatura

Il governo, attraverso la Protezione civile, ha incaricato l’avvocatura dello Stato di ricorrere contro la decisione di rendere pubblici i verbali della Protezione Civile.

Perché l’Avvocatura dello Stato scrive «I Dpcm, oggetto dell’odierno contenzioso sono atti amministrativi generali, frutto di attività ampiamente discrezionale ed espressione di scelte politiche da parte del Governo che trovano la propria fonte giuridica nella delega espressamente conferita dal legislatore all’esecutivo in un atto avente forza di legge, ovvero, in particolare dapprima nell’articolo 3 del decreto legge 6/2020, convertito con Legge n.13/2020 e, poi, nell’articolo 2 del decreto legge 19/2020, convertito con legge 35/2020, e rinvengono la propria ragione nell’esigenza temporanea ed urgente di contenere e superare l’emergenza epidemiologica causata dal Covid-19», chiedendo la sospensione cautelare della sentenza di primo grado?

Dalla Fondazione viene l’invito al Governo a ritirare il ricorso evidenziando quanto sia «grave aver fatto l’appello perché dimostra che il governo non è disponibile ad essere trasparente su atti così importanti (…) che hanno compresso i diritti e le libertà costituzionali per i cittadini come mai nella storia della repubblica».

Dimenticato il Bene comune

Così gli Italiani potranno giudicare l’operato del Governo. Così gli Italiani potranno capire se la proroga dello Stato di emergenza per il Coronavirus fino al 15 ottobre sia necessaria o sia legata a motivi diversi dall’emergenza sanitaria, peraltro smentita dai continui sbarchi di immigrati positivi, anche se ansintomatici.

Così gli Italiani potranno capire se sono solo delle pedine su una scacchiera di una politica «imbastardita» che non ha come fine il bene comune, il benessere e la salute pubblica.

Ernesta Cambiotti

 

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