18 MARZO 2020-2021

La Giornata dedicata
alle vittime del Covid

18 marzo Giornata nazionale vittime Covid

 

Preceduta dall’approvazione di un apposito Disegno di Legge, da parte della commissione Affari costituzionali del Senato in sede deliberante, si è celebrata oggi la prima Giornata nazionale vittime Covid.

18 marzo Giornata nazionale vittime CovidL’evento principale della Giornata, al quale ha preso parte il presidente del Consiglio Mario Draghi, è stata l’inaugurazione di un Bosco della Memoria a Bergamo, città maggiormente colpita durante la prima ondata del virus.

Anche la data scelta, il 18 marzo, fa riferimento al giorno indelebile nella memoria degli italiani, quando attoniti vedemmo in Tv le immagini della colonna di mezzi dell’esercito che lasciava Bergamo con le bare delle vittime di Covid. Il cimitero della città orobica era al collasso e le salme andavano trasportate nei forni crematori delle regioni circostanti.

È dunque già trascorso un anno da quel giorno, ma purtroppo non siamo ancora fuori dalla pandemia. Nei mesi scorsi sono stati approvati i primi vaccini – Pfizer, AstraZeneca, Moderna – ma le dosi consegnate dalle case produttrici sono molto inferiori a quelle pattuite. Ora si è aggiunto il via libera al prodotto Johnson & Johnson, mentre è in corsa anche il russo Sputnik V, sul quale pesano però le diffidenze «geopolitiche» della Ue.

Da qualche giorno poi, è stato sospeso l’utilizzo del vaccino Astrazeneca, la cui somministrazione in Italia dovrebbe essere la principale arma per il raggiungimento dell’«immunità di gregge» necessaria per il graduale ritorno del Paese alla normalità.

Il fermo di Astrazeneca

Il fermo è stata determinato da alcuni decessi in Italia (una ventina su base europea) di persone da poco vaccinate. Nonostante ciò, è atteso in giornata il pronunciamento dell’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) che dovrebbe dare il nulla osta alla ripresa delle vaccinazioni.

L’opinione pubblica è evidentemente disorientata e preoccupata, e prima della ripresa a pieno ritmo delle vaccinazioni passerà certamente un po’di tempo.

Purtroppo la realtà è che, nonostante una minima percentuale di decessi in relazione al grande numero di dosi somministrate dei diversi prodotti immunizzanti, la vaccinazione di massa rimane l’unico mezzo per sconfiggere il Covid-19.

Ben ha fatto quindi il presidente del Consiglio Mario Draghi ad interrompere la miope accondiscendenza verso l’Europa del Governo Conte II, decidendo due settimane fa di bloccare l’esportazione di un carico di 250mila vaccini AstraZeneca diretti in Australia.

Il provvedimento ha costretto Bruxelles a prendere atto che l’Europa non poteva restare inerte di fronte alla violazione degli accordi di fornitura concordati con la Commissione europea da parte di Astrazeneca e delle altre case produttrici. L’iniziativa italiana è stata così fatta propria dall’intera Unione.

Gerardo Valentini

 

 

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