ISRAELE

Varato il governo
Netanyahu-Gantz

Israele ha un nuovo governo di colazione tra il Likud di Netanyahu e i Bianco-Blu di Gantz

 

Dopo tre diverse tornate elettorali in meno di un anno incapaci di esprimere un vincitore, Israele ha da ieri un nuovo governo che potrebbe reggere alla prova del tempo.

Israele. Benjamin Netanyahu e Benny Gantz
Benjamin Netanyahu e Benny Gantz

La Knesset (il parlamento israeliano) infatti ha concesso la fiducia al governo di unità del primo ministro Benjamin Netanyahu e del suo alleato-rivale Benny Gantz con 73 voti a favore e 46 contrari; numeri che potrebbe permettere ai due neo alleati di riuscire a governare per almeno tre anni, l’accordo di governo prevede infatti che fra 18 mesi Gantz, ministro della Difesa, subentri a Netanyahu nella carica di Primo ministro.

Nel suo discorso ai parlamentari Netanyahu, al centro di una storia di corruzione che il 24 maggio lo vedrà alla sbarra, nel chiedere il voto di fiducia ha fatto leva sull’emergenza Covid-19 e sul fatto che una nuova tornata elettorale sarebbe costata oltre due miliardi di shekel (565 milioni di dollari).

Questo governo, il primo in tandem, è il trentacinquesimo della storia di Israele ed ha più di una particolarità: con il numero più alto di ministri e vice (36 e 19); come già detto prevede due primi ministri alternati con una rotazione di 18 mesi ed inoltre vede la presenza di due donne: l’etiope Pnina Tamano-Shata, al ministero dell’Immigrazione, e la prima donna ortodossa, Omer Yankelevich, alla Diaspora.

Le congratulazioni degli Usa

«Sanità, economia e sicurezza» sono i tre obiettivi indicati da Netanyahu come assi portanti dell’agenda del governo, senza dimenticare l’Iran, l’annessione dei territori della Cisgiordania, come previsto anche dal Piano Trump, e la difesa del paese davanti al Tribunale penale dell’Aja che «vuole incriminare per crimini di guerra soldati israeliani».

L’alleanza tra Likud, di Netanyahu, e i Bianco-Blu di Gantz appare comunque molto traballante, in molti in entrambi i partiti hanno espresso più di un malcontento per incarichi poco prestigiosi, anche se con la rotazione del Premier ci sarà anche quello dei ministeri.

Soddisfatti per l’intesa raggiunta in Israele gli Stati Uniti, con il Segretario di Stato Mike Pompeo che ha espresso le proprie congratulazioni.

Fabrizio Di Ernesto

 

IL PIANO USA PER ISRAELE

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