GLI ORSI IN TRENTINO

Mentre Papillon è in fuga
buone nuove per Gaia

Orsi in Trentino. Arriva la seconda assoluzione per Gaia

 

Il problema degli orsi in Trentino continua a fare notizia. L’orsa JJ4 o meglio Gaia, è stata nuovamente «assolta» dal Tar di Trento perché quanto accaduto sul monte Peller «non è imputabile al comportamento problematico di un singolo orso, bensì a un più ampio problema di gestione della convivenza con l’uomo».

Orsi in Trentino. Papillon è ancora in fugaQuindi, per ora, e fino all’udienza di merito fissata per il 22 ottobre, Gaia è salva.

Ormai il Trentino è noto, praticamente in tutto il pianeta, per una specie di insofferenza alla presenza di orsi che vengono definiti problematici, ma di fatto fanno… gli orsi.

Ricorderete l’accaduto, lo scorso 22 giugno: l’orsa viene accusata di aver aggredito due persone, padre e figlio, cacciatori, in perlustrazione sul monte Peller, a circa 1500 metri di altezza.

Solo che l’orsa Gaia stava semplicemente difendendo i suoi 3 cuccioli e, apriti cielo, è stata subito condannata a morte, con un’ordinanza provinciale di abbattimento.

Le associazioni Wwf, Lav, Lipu e Lndc hanno presentato un ricorso, seguite dal ministro Sergio Costa che subito dopo aveva incaricato l’Avvocatura dello Stato di presentare il ricorso al Tar contro l’ordinanza di abbattimento.

È di oggi la notizia dell’esito positivo e della salvezza dell’orsa. Lo stesso ministro mostra su twitter la sua soddisfazione per la battaglia vinta.

Papillon di nuovo in fuga

Oltre a Gaia, il problema degli orsi in Trentino comprende il caso dell’ormai famosissimo, M49 ovvero Papillon, in figa per la seconda volta.

La povera creatura, radiocollata e seguitissima, è fuggita nuovamente dalla sua prigione lo scorso 28 luglio. Ha superato la rete elettrificata, poi ha divelto e piegato dei tondini del diametro di 12 mm, della rete di recinzione, in una zona non coperta dalle telecamere…

La nuova fuga dell’orso ha indotto alle dimissioni il dirigente generale del dipartimento Foreste e Agricoltura della Provincia di Trento e responsabile del Corpo forestale provinciale Romano Masè. L’uomo ha dichiarato di aver preso questa decisione come assunzione di responsabilità e non come ammissione di colpa per la fuga dal Casteller.

Anche per lui è stata emessa una condanna per essersi comportato da orso.

Solo Dio sa quanto può aver sofferto un animale selvatico dallo spirito molto libero.

Finché l’uomo non imparerà a rispettare le altre creature, accettandone la presenza e imparando a convivere, la Terra sarà un pianeta ferito.

Per non parlare dell’ambiente…

Ernesta Cambiotti

 

I DUE ORSI DELLA DISCORDIA

Il Tar sospende l’abbattimento dell’orsa Gaia del 14 luglio 2020

Infine Papillon è stato incarcerato del 13 maggio 2020

 

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