IMMIGRATI E COVID-19

Insofferenti alla quarantena
mordono gli agenti del Celio

Immigrazione e Covid-19. I disordini al Celio e i morsi ai Cc

 

Aumentano nel nostro paese i problemi legati ad immigrazione e Covid-19. Venerdì 28 sera al Policlinico militare del Celio tre nigeriani hanno scatenato il panico nel reparto emergenza Covid-19. Si tratta di un uomo di 35 anni e due donne di 25 e 27, trasferiti da poco dal centro di accoglienza di Rocca di Papa dove due giorni prima un gruppo di immigrati si erano rivoltati per non sottostare al periodo di quarantena.

Immigrazione e Covid-19. La rivolta nel centro di accoglienza di Rocca di PapaI tre immigrati, positivi al primo tampone, quando hanno capito che, a differenza degli altri stranieri risultati negativi, non sarebbero stati dimessi, hanno aggredito i tre sottufficiali addetti alle dimissioni dei pazienti, il responsabile del reparto e il suo vice, un colonnello e un tenente. Poi hanno cominciato a devastare le stanze del presidio medico per poi rinchiudersi in una di esse, portando con loro un ragazzo bengalese di 16anni.

Per bloccarli sono interventi i Carabinieri contro i quali i tre hanno cominciato a lanciare oggetti. I cinque militari sono stati medicati anche per i morsi ricevuti dalle ragazze che sono state denunciate con il loro connazionale per resistenza, violenza, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale, violenza privata e lesioni a incaricato di pubblico servizio.

Il giorno successivo, non paghi di quanto accaduto, i tre hanno creato altri problemi, cercando di impedire la somministrazione dei farmaci agli altri malati.

«Gli italiani pagano per l’incapacità di Conte e Lamorgese. Questo governo mette in pericolo l’Italia» è stato il commento del leader della Lega Salvini. Pronta la replica della ministra che riconoscendo «la gravità e l’inammissibilità delle aggressioni» ha annunciato che «i responsabili sono stati già denunciati e ne risponderanno».

L’unica risposta adeguata a nostro avviso dovrebbe fornirla lo Stato italiano, provvedendo al tempestivo rimpatrio di codesti personaggi, prima che si dileguino facendo perdere le loro tracce.

Marco Scauro

 

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