TRA LE PIEGHE DEL DECRETO RILANCIO

Pensando ai monopattini,
dimenticano i professionisti

Decreto Rilancio. Pensando ai monopattini, dimenticano i professionisti

 

L’emergenza sanitaria determinata dal Covid-19 è riuscita a mettere a nudo, al di là di ogni possibile dubbio, l’inadeguatezza del Governo rosso-giallo, confermata dal Decreto Rilancio e dai precedenti provvedimenti con i quali si sta cercando di fronteggiare la crisi economica che ne è derivata.

Decreto Rilancio. L'Istituto Superiore di Sanità sbaglia l'indice Rt dell'UmbriaAttaccati alle poltrone come non si era mai visto, incuranti delle difficoltà e dei bisogni reali del Paese, vanno avanti con un’ostinazione che li porterà e ci porterà alla rovina.

L’Umbria danneggiata è sul piede di guerra

Prendiamo, ad esempio l’indice Rt, per il grado di rischio Covid-19 delle Regioni, puramente indicativo e sostanzialmente errato come parametro per la riapertura in questione.

Nonostante l’Istituto Superiore di Sanità, sia tornato sui suoi passi, il Ministro Boccia mette l’Umbria tra le regioni a rischio moderato che non potranno riaprire i confini dal 3 giugno.

La Regione Umbria, sul piede di guerra, ingiustamente penalizzata, annuncia di chiedere i danni al Governo.

I professionisti esclusi dal «fondo perduto» si ribellano

E si, che sono riusciti a far arrabbiare pure i commercialisti e i consulenti del lavoro, che dopo un comunicato stampa congiunto, oggi disertano l’incontro con l’Agenzia delle Entrate sulle modalità attuative del contributo «fondo perduto» di cui al Decreto Rilancio.

Ce ne vuole, eppure dopo aver qualificato come «indispensabili» le attività svolte dai professionisti contabili, li esclude, proprio, dai soggetti destinatari del «fondo perduto».

Del resto il senatore Dessì li aveva già definiti «morti di fame».

La verità è sotto gli occhi di tutti: a Conte e la sua squadra non interessano gli italiani, non interessano le famiglie, evidentemente frequentano ambienti che non sono quelli della vita vissuta e sofferta dei comuni cittadini.

Al bonus «monopattino» 50 milioni di in più

Lo vediamo dalle scelte. Nel Decreto Rilancio troviamo ad esempio 120 milioni di euro per il Bonus bici e monopattino.

Ma dove vivono? Hanno mai lavorato, sanno cosa vuol dire fare i pendolari?

Parole, annunci, potenza di fuoco…. il vuoto totale. La disperazione dei più gli si ritorcerà contro.

Si stima che almeno un terzo delle attività non riapriranno i battenti. Altre, molleranno in seguito.

Dimenticano, questi «politicanti» che i posti di lavoro li creano le imprese, gli autonomi e i professionisti, se questi mollano vengono meno le risorse pure per il comparto dei pubblico impiego.

E sarebbe ora, che la gente aprisse gli occhi, così, forse, scopriamo chi sono le «sanguisughe» che succhiano le risorse mal amministrate sin dagli albori della Repubblica.

Ora va di moda il «terzo settore», perché l’altruismo degli Italiani è noto in tutto il mondo.

Siamo sempre disponibili, ma al contempo, sempre sacrificabili. L’associazionismo, può essere un valido aiuto, semplicemente.

Ne vedremo delle belle, ma, di sicuro, stavolta nessuno riderà.

Ernesta Cambiotti

 

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