AGENZIA DELLE ENTRATE

Una pioggia di controlli
su aziende e contribuenti

Il direttore della Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini annuncia una campagna di controlli a tappeto

 

Dal 1° giugno riprenderanno i controlli a tappeto dell’Agenzia delle Entrate e della Riscossione per i contribuenti, tra cui Imprese e Partite Iva in genere. Pensavo fosse una fake news, invece è proprio così.

Il direttore della Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione Ernesto Maria RuffiniNon basta il peso dei versamenti sospesi al 30 giugno, non basta il peso delle scadenze che di fatto nessuno può cancellare, come affitti, fornitori, utenze, tributi locali.

In coda e neanche tanto, gli Italiani, quelli che lavorano, senza stipendio o salario, senza cassa integrazione o altre agevolazioni, troveranno la sorpresa degli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate.

Saranno 8 milioni e mezzo gli atti recapitati dall’Agenzia delle Entrate a giugno e altri dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Entro il 31 dicembre arriveranno a oltre 33 milioni tra atti di accertamento, cartelle esattoriali e lettere di compliance, notifiche di azioni di recupero esecutive o cautelari, e di atti interruttivi dei termini di prescrizione.

I dati vengono snocciolati dal direttore dell’Agenzia delle Entrate e presidente dell’Agenzia delle entrate-Riscossione Ernesto Maria Ruffini, durante l’Audizione in Commissione Finanze e attività produttive della Camera, svoltasi il 22 aprile 2020.

Sono 17,4 milioni i contribuenti debitori dell’Agenzia delle entrate Riscossione, per un debito totale di 954 miliardi, al netto di sgravi per indebiti affidamenti e per importi già riscossi che fanno salire l’intero volume di ruoli in carico all’Agenzia a oltre mille miliardi di euro.

L’Agenzia stima che il 40% sia difficilmente aggredibile. Tra i crediti 152 miliardi sono relativi a soggetti falliti, 118,9 miliardi a persone decedute, 109 a persone che risultano nullatenenti, 68,8 a debitori sospesi in autotutela, 14,7 miliardi sono oggetto di rateizzazione, 410 miliardi sono azioni esecutive senza recupero integrale.

Ernesto Maria Ruffini, incalza, dicendo che la proroga di due anni dei termini di accertamento prevista dal Decreto Cura Italia, cancellata dal maxi-emendamento approvato in Senato nel corso della conversione in legge era pro-contribuente. Peccato che nessuno gli creda.

Al Fisco, insomma, non servono proroghe: «Non è un termine di cui noi abbiamo bisogno per la nostra operatività».

In realtà, però, manca un provvedimento normativo specifico che consenta ai contribuenti, già provati dalla terribile crisi generata dall’emergenza sanitaria Covid-19, di non pagare gli atti notificati prima dell’inizio di questo periodo e che sospenda i termini prescrizionali delle notifiche degli atti in scadenza.

Nella Relazione di Ernesto Maria Ruffini, c’è l’analisi nuda e cruda di una situazione difficilmente sostenibile e ogni parte ha le sue ragioni, ma la verità è che sarà un’ulteriore «mazzata» sulla testa degli italiani. Povera Italia!

Ernesta Cambiotti

 

 

L’EMERGENZA ECONOMICA DA COVID-19

Contenuta l’epidemia, esplode l’emergenza economica del 22 aprile 2020

Partenza lenta e in due tappe dell’8 aprile 2020

La proroga dei blocchi in diretta tv del 2 aprile 2020

Ma non era una partita tra scapoli e ammogliati del 27 marzo 2020

Covid-19 ha stroncato il popolo Italiano! del 27 marzo 2020

A gennaio il Governo sapeva già tutto del 25 marzo 2020

Tra calo del petrolio e crollo dei consumi del 24 marzo 2020

Il Paese sta pagando gli sconsiderati tagli alla spesa del 23 marzo

Il nuovo decreto non c’è ma lo show di Conte va in onda del 22 marzo 2020

Un decreto che non cura del 18 marzo 2020

Mentre #iorestoacasa gli altri che fanno? del 16 marzo 2020

Decreto Conte, Pmi le altre vittime del 10 marzo 2020

 

 

 

Lascia un commento