TERNI

Koda lasciato a morire
nel Canile Colleluna

Koda era ospite nel canile Colleluna di Terni. Non doveva esserci, soffriva e alla fine è morto. La richiesta di adozione era stata respinta con burocratica miopia.

 

Koda è morto il 28 maggio. Era un ospite del canile Colleluna di Terni. Un gigante buono che non doveva essere in canile ma, in qualche modo, c’è finito.

Koda, morto nel canile Colleluna di Terni, dove era rimasto nonostante una richiesta di adozioneIntanto, perché non era microcippato. Quindi, era, ufficialmente, un cane di nessuno!

Koda soffriva molto: Si capiva dal suo sguardo triste e profondo che aspettava qualcuno, che aveva sicuramente una casa, una famiglia…

Non era sicuramente un randagio e forse neppure un cane abbandonato. Non lo sapremo mai!

Per Koda, qualche mese fa c’era una coppia interessata all’adozione, ma c’era il parere contrario, sebbene informale, del direttore sanitario. La motivazione un problema alla trachea.

Non si capisce perché un cane malato e/o anziano trova tanti ostacoli per essere consapevolmente adottato.

Le adozioni del cuore

Le adozioni del cuore hanno un senso e sono eticamente auspicabili. Ma a tal proposito sul canile Colleluna di Terni girano tante voci, ci sono tante polemiche.

Forse c’è qualcuno, proveniente anche dal passato, che non vuole che i cani escano.

Invece il canile è sempre un luogo di passaggio dove il cane viene ospitato, sotto la responsabilità del Sindaco, viene curato, se necessario e affidato alla migliore e più idonea famiglia per lui.

Certo le adozioni non devono essere fatte con superficialità.

Un cane del canile non può essere affidato come cane da guardia o da lavoro, non può lasciare il box del canile per finire nel box di un privato, sia chiaro!

Non si può scendere a compromessi, ma neppure va lasciato morire in queste strutture «provvisorie» per legge!

L’attuale amministrazione Comunale di Terni sta cercando di riorganizzare le procedure e la struttura.

E allora, le polemiche risultano sterili, specie quando un cane meraviglioso come Koda, e certamente non è l’unico, muore, in canile, in solitudine, nella disperazione più totale.

Solo qualche volontaria che lo ha conosciuto e amato, non se ne farà mai una ragione.

Ernesta Cambiotti

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