CALCIO

Supercoppa a Riad,
lo sport piegato al business

La Supercoppa italiana di Calcio si gioca in Arabia Saudita dal 18 al 22 gennaio 2024

 

Comincia oggi la Supercoppa Italiana in Arabia Saudita. La nuova formula prevede due semifinali e una finale. Stasera Napoli-Fiorentina, domani Inter-Lazio. Lunedì la finale.

Il King Fahd International Stadium di Riad dove si gioca la Supercoppa Italiana di CalcioSi affronteranno dunque la squadra che ha lo scudetto cucito sul petto contro la finalista della Coppa Italia e la vincitrice della Coppa vs la seconda in Campionato.

Una scelta che non ci convince non soltanto perché interferisce con il cammino in Campionato delle quattro squadre impegnate nella competizione, ma soprattutto per la circostanza che un trofeo tutto italiano debba svolgersi all’estero.

La Supercoppa Italia all’estero

Se non fosse che i precedenti abbondano, l’incongruenza balzerebbe all’occhio. E susciterebbe le reazioni infastidite, o addirittura indignate, di chi è ancora convinto che il calcio debba essere innanzitutto uno sport e solo poi, molto poi, anche un’attività commerciale.

Guadagnarci è lecito, stravolgerlo no. Snaturarlo, rinnegando i legami originari con i territori di appartenenza delle squadre e dei loro tifosi, men che meno.

Qui da noi non è affatto una novità, la sciagurata decisione di trasferire all’estero l’epilogo della Supercoppa nostrana, ma questa è un’aggravante.

La conferma che non si tratta affatto di un abbaglio occasionale ma di una prassi consolidata.

Ebbe infatti la sua anteprima nel 2003, quando la partita decisiva tra Juventus e Milan ebbe luogo negli Usa e più precisamente nel Giants Stadium di East Rutherford, New Jersey.

All’epoca però poteva sembrare un caso sporadico, visto che nei cinque anni successivi si tornò a giocarla in Italia.

Poi, invece, ci fu Pechino. Nel 2009, nel 2011 e nel 2012. E da lì in avanti un’alternanza di città italiane e straniere. Doha e Shangai e Gedda. E infine Riad.

Semplice: se ci pagano andiamo. Anzi, ci precipitiamo.

Prendi i soldi e scappa

Anche Maurizio Sarri giudica assurdo che la Supercoppa italiana si giochi in Arabia SauditaMaurizio Sarri – che oggi allena la Lazio e che quindi è direttamente coinvolto perché il suo club sarà tra i quattro partecipanti alla fase conclusiva che prende il via giovedì prossimo e si svolgerà appunto a Riad – ha centrato benissimo la questione: «Prendi i soldi e scappa».

La sintesi è fulminante, la spiegazione è affilata. Parlando prima ai microfoni di Dazn e poi in conferenza stampa, il tecnico della Lazio è andato ripetutamente a bersaglio.

Una scelta miope

Disputare la Supercoppa italiana all’estero «è tutto tranne che sport ed è una scelta miope. È il segno di un campionato che ha bisogno di soldi e li cerca nelle maniere meno opportune. La finale di Fa Cup si gioca da 120 anni a Wembley.

Noi si va a elemosinare in giro per il mondo. Con tutti i problemi che ci sono, si fa la Supercoppa a 4… Se il calcio moderno è questo, sono felice di essere vecchio».

Verità inconfutabili, a parte la svista sui «120 anni a Wembley»: in realtà gli anni sono quasi cento, a partire dall’edizione 1922-23 e con una momentanea pausa, tra il 2001 e il 2007, per la costruzione del nuovo stadio.

Verità inconfutabili e persino ovvie. Ma solo, si intende, per chi non si sia piegato-inginocchiato-prostrato alla logica affaristica, e perversa, del «vale tutto pur di fare quattrini».

Gerardo Valentini

 

 

 

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