La pubblicazione per le edizioni Scholé del volume collettaneo La guerra d’indipendenza Ucraina arriva nel momento più difficile per Kyiv. Gli Stati Uniti di Donald Trump hanno scelto di fare sponda con la Russia di Putin e conseguentemente di lasciare il popolo ucraino alla mercé dell’erede di Stalin.
Dopo lo shock della conferenza stampa nello Studio Ovale, nonostante la successiva disponibilità di Zelenskyj a firmare senza garanzie l’accordo sulle terre rare, gli Usa non soltanto hanno sospeso l’invio degli aiuti militari ma, circostanza forse più rilevante, hanno interrotto l’assistenza dei servizi di intelligence alle forze armate ucraine.
Così, mentre scriviamo, l’Ucraina è più indifesa che mai dalle bombe di Mosca, arretra in Donbas e rischia di perdere la preziosa enclave nel territorio russo del Kursk. Come nei giorni seguiti all’aggressione russa del 24 febbraio 2022 la stessa sopravvivenza del Paese è dunque nuovamente a rischio.
Alla luce di ciò, il libro curato da Simone Attilio Bellezza, Oleksiy Bondareanko, Marco Puleri e Matteo Zola concepito per analizzare i cambiamenti intervenuti nella società Ucraina nel decennio 2014-2024, rischia di diventare la fotografia di un Paese che potrebbe presto cessare di esistere.
Con l’avvio di quella che aveva definito «operazione speciale», le intenzioni di Putin sono state subito chiare. Cancellare l’identità statale dell’Ucraina e piegare la volontà del suo popolo, bombardando edifici, rifugi, ospedali e infrastrutture civili, uccidendo e abusando dei civili, deportando in Russia i suoi bambini.
La guerra contro i civili
La condotta criminale dell’esercito russo è ben esemplificata nel contributo di Matteo Zola, che apre il libro raccontando l’assedio e l’occupazione di Mariupol avvenuta nei primi mesi dell’invasione.
Tra i tanti crimini di guerra commessi dalle truppe russe occupa un posto speciale anche la violenza sessuale. «Le vittime ― spiega Marta Havryshko ― sono donne e uomini, ragazze e ragazzi di età diverse: la più giovane vittima conosciuta ha 4 anni, la più anziana 82».
La violenza sessuale è un orrore presente in tutte le guerre di ogni epoca, ma quanto si legge ne La guerra di indipendenza Ucraina, ci riporta alla mente gli stupri sistematici ai danni delle donne tedesche compiuti dai russi al termine della Seconda guerra mondiale.
Oleksiy Bondarenko, Marco Puleri, Marianna Napoletano si occupano rispettivamente dei cambiamenti intervenuti della società ucraina sul piano politico, culturale e religioso.
L’attivismo delle donne ucraine
L’attivismo delle donne ucraine in ambito sia civile sia militare è trattato nel contributo di Alessandro Ajres.
Viktoriya Sereda illustra la migrazione avvenuta nel 2014 dalla Crimea e dal Donbas verso le altre regioni del Paese e il massiccio esodo verso l’Europa seguito all’invasione del 2022.
Le fa da corollario Iuliia Lashchuk che analizza il ruolo assunto dalle donne ucraine emigrate in Italia. Arrivate per motivi economici e rimaste «invisibili» per molti anni, sono oggi diventate attrici della società civile che partecipano attivamente alla vita delle comunità di accoglienza.
Simone Attilio Bellezza si interessa della visibilità delle persone Lgbt+ nell’ambito di una società impegna in una strenua guerra di resistenza.
Chiudono il volume un excursus di Giulia de Florio sulla condizione minoritaria dell’opposizione a Putin nella società civile russa e una disanima di Alberto Basciani e Francesco Magno sul delicato ruolo della Moldova, una nazione in bilico tra l’auspicio di un integrazione con l’Europa e la minaccia di finire risucchiata nel «mondo russo».
Vincenzo Fratta
Autori Vari
La guerra d’indipendenza ucraina
Scholé, pp.256
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