PIANETA DIGITALE

Gli chabot di IA
formidabili divoratori di energia

I modelli generativi di intelligenza artificiale sono sempre più utilizzati e con il loro impiego cresce il consumo di energia.

 

L’energia elettrica in alcuni Stati degli Stati Uniti sta diventando sempre più cara, proprio a causa del boom dell’IA. Da circa due anni, il mondo fa i conti con l’intelligenza artificiale generativa. Software come ChatGpt e Google Gemini sono diventati di uso comune e le società più attive del settore stanno lavorando senza sosta a nuovi sviluppi e a sistemi di calcolo sempre più performanti. Ma anche sempre più energivori.

In particolare, ogni piccola domanda che poniamo a un chatbot basato su IA, come ChatGpt, consuma in media dalle 15 alle 20 volte in più rispetto alle usuali ricerche fatte su un motore come Google Search.

Il boom dei software di IA

I software che utilizzano l'IA generativa sono grandi consumatori di energia sia durante l'utilizzo sia nella precedente fase di 'addestramento'Cosa significa? Che il boom dell’intelligenza artificiale si sta trascinando dietro un grande dubbio sulla sostenibilità dei datacenter che tengono in piedi il sistema. E non è un caso, ad esempio, che in Texas stiano iniziando a chiedere alle società che sviluppano data center per l’IA di provvedere — allo stesso tempo — alla costruzione di nuove centrali elettriche.

Oppure che Google e Amazon stiano piano piano ricorrendo all’energia nucleare, con nuovi accordi per utilizzare piccoli reattori modulari. Il punto è che questa fame di energia dovuta al boom dell’IA, sta iniziando a colpire le tasche dei cittadini.

Almeno negli Stati Uniti d’America. In alcune aree del Paese i consumatori stanno affrontando bollette elettriche più elevate a causa del boom delle aziende tecnologiche che costruiscono data center che consumano energia e impongono costosi aggiornamenti infrastrutturali.

La massiccia richiesta di elettricità da parte delle strutture per alimentare e raffreddare i computer al loro interno sta facendo lievitare il prezzo pagato dalle utility locali per l’energia, anche per la richiesta di significativi miglioramenti ai sistemi di trasmissione della rete elettrica.

I costi sono già cresciuti per i cittadini di alcune aree, e la situazione si espanderà a macchia d’olio nel prossimo futuro, secondo analisti del settore energetico citati dal Washington Post.

I consumi di ChatGpt e Google Gemini

Un ricerca su ChatGpt, consuma in media dalle 15 alle 20 volte in più rispetto alle usuali ricerche fatte su un motore come Google Search.Le IA generative non consumano però solo quando vengono utilizzate dagli utenti. Alla base di queste tecnologie infatti ci sono dei modelli linguistici di grandi dimensioni (detti anche Llm), un tipo di intelligenza artificiale che usa reti neurali profonde per apprendere da grandi quantità di documenti di vario tipo come generare testi, immagini e video.

Anche la fase di addestramento degli Llm è dispendiosa in termini energetici: secondo il sito The Verge, infatti, per «allenare» Gpt-3 (un modello linguistico di OpenAI nel frattempo superato da Gpt-4) sono stati consumati poco meno di 1300 megawattora di energia elettrica, «all’incirca quanta ne consumano annualmente 130 case statunitensi» Oppure l’energia necessaria a guardare Netflix per 1,625 milioni di ore.

I costi energetici della rete elettrica regionale sono aumentati vertiginosamente e i data center sono citati tra le cause principali degli aumenti delle tariffe (fino al 20%) previsti per il 2025.

Anche la Virginia State Corporation Commission, l’agenzia governativa che si occupa della regolamentazione delle utilities pubbliche, ha avvertito in un recente avviso che la domanda di energia dai data center sta «creando problemi e rischi per le aziende di servizi elettrici e i loro clienti che non sono mai stati riscontrati prima».

Le ricadute sul costo dell’energia

Nell’area di Baltimora, per esempio, le bollette annuali aumenteranno in media di 192 dollari, secondo il Maryland People’s Counsel. Dal lato loro, le aziende tecnologiche e diverse compagnie elettriche stanno negando fermamente di gravare sui costi dei cittadini, sostenendo che l’aumento delle bollette sia dovuto ai miglioramenti attesi alla rete elettrica che vanno a vantaggio di tutti i clienti.

Quello americano è sicuramente un caso da tenere d’occhio, Perché anche in Europa l’esplosione dei data center dedicati all’intelligenza artificiale è un fatto. E dunque anche in Europa il caro energia potrebbe diventare un fattore, in un mercato dove la componente chiave diventa meno disponibile e più preziosa.

Relativamente all’Europa, è emblematico il caso dell’Irlanda, dove il 2023 è stato il primo anno nella storia in cui il consumo di energia elettrica dei datacenter è stato superiore a quello di tutte le abitazioni civili. Un dato che fa luce su una strada già tracciata.

Maria Facendola

 

 

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