SPORT DI BASE

Niente Bolkestein
per le concessioni sportive

La direttiva Bolkestein non riguarderà le concessioni sportive delle società dilettantistiche iscritte al Rasd. Nella foto sportivi del Circolo Canottieri Roma il 4.10.2024 alla manifestazione Tevere Day

 

La vicenda dei balneari, ovvero dei titolari di concessioni delle spiagge demaniali che nel 2006 la direttiva Bolkenstein ha dichiarato terminate e soggette a nuovo bando, è in dirittura d’arrivo. Il Dl 131/2024 approvato dalla Camera, previo accordo con la commissione Ue, ha infatti fissato al dicembre 2028 il termine ultimo per l’espletamento delle gare.  In caso di subentro di nuovi vincitori di gara è prevista una forma di indennizzo per i concessionari uscenti.

Largamente condivida la decisione di escludere le concessione sportive dall'applicazione della contrastata Direttiva BolkensteinOltre ai balneari, anche le società sportive dilettantistiche manifestavano grande preoccu-pazione per la possibile scadenza dello loro concessioni sui litorali marini, fluviali e lacustri.

La probabilità di perdere le proprie sedi e aree di riferimento una volta messe a gara era considerata altissima, non avendo le risorse per competere con soggetti privati e imprese commerciali.

Ora, sempre con lo stesso Decreto legge, le concessioni sportive alle società iscritte al registro nazionale Rasd sono state escluse dall’applicazione della contestata normativa.

Il pressing dei circoli sportivi

Nelle scorse settimane, perciò, è stato altissimo il pressing di queste realtà, dalla Lega Navale Italiana — ente pubblico che annovera 80 basi nautiche e oltre 250 strutture periferiche su tutto il territorio nazionale —, ai circoli nautici, come pure delle Federazioni degli sport acquatici per una più equa e corretta applicazione della direttiva Bolkestein alle concessioni relative alle infrastrutture sportive indispensabili per lo svolgimento delle attività di base, sulle rive del mare, dei fiumi e dei laghi.

Una battaglia condivisa dal ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che ora ha trovato una soluzione positiva nell’ambito del processo di conversione del decreto-legge n.131 «Salva Infrazioni».

Coerentemente al riconoscimento nella Costituzione italiana, all’articolo 33, del «valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme» e al Considerando 35 della direttiva Bolkestein, che sottrae le attività sportive senza scopo di lucro dal proprio campo di applicazione, le commissioni riunite Giustizia e Finanza della Camera, lunedì scorso, hanno raggiunto un’intesa ed escluso dalla necessità di gare pubbliche le associazioni dilettantistiche sportive iscritte nel Registro nazionale (Rasd, previsto dal decreto legislativo n. 39 del 2021).

Ciò a patto che perseguano esclusivamente finalità sociali, ricreative e di promozione del benessere psicofisico e a condizione che usino le aree del demanio marittimo, lacuale e fluviale nel contesto di attività non economiche in base al diritto dell’Unione europea.

L’emendamento approvato a larga maggioranza richiama lo svolgimento dell’attività prevista dall’articolo 7, comma 1, lettera b, del Dlgs 36/21 «in via stabile e principale», quindi non esclusiva. Tale deve essere perciò l’organizzazione e gestione di formazione, didattica, preparazione e assistenza all’attività sportiva dilettantistica.

I circoli e le associazioni quindi possono anche svolgere attività diverse, purché di carattere accessorio e strumentale a quella sportiva. Il testo del disegno di legge di conversione approvato dalla Camera giovedì scorso è ora atteso all’esame del Senato.

Una decisione largamente condivisa

Il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi«È passato il principio per il quale ci siamo battuti — ha sottolineato il ministro Andrea Abodi — e cioè quello della non applicazione della Direttiva Bolkestein, secondo il suo senso più autentico, alle concessioni su infrastrutture fisiche, in particolare, sponde di fiumi, laghi e mari, destinate allo sport di base, di cui sono pilastri associazioni e società sportive dilettantistiche, nonché Federazioni, Discipline sportive ed Enti di promozione sportiva, anche paralimpici.

All’esito di un confronto approfondito, aperto e costruttivo, che ha visto impegnati per mesi i miei uffici, abbiamo trovato un punto di convergenza con la Commissione Ue, il collega Fitto, le forze parlamentari della maggioranza e anche quelle di opposizione, ai quali, tutti, desidero dare pubblicamente atto della proficua collaborazione e dell’impegno».

Un lavoro «diplomatico» molto apprezzato dai presidente delle Federazioni più coinvolte dal provvedimento. Francesco Ettorre (Vela), Luciano Buonfiglio (Canoa Kayak), Giuseppe Abbagnale (Canottaggio), Claudio Matteoli (Pesca Sportiva), Vincenzo Iaconianni (Motonautica) e Claudio Ponza (Sci Nautico e Wakeboard) hanno voluto rimarcare l’impegno per raggiungere il risultato profuso dal ministero dello Sport, dalle forze politiche e da Paolo Barelli, presidente della Federnuoto nonché parlamentare di Forza Italia.

«Ringraziamo il Ministro Abodi per aver compreso e fatte proprie le istanze e le preoccupazioni delle Federazioni, del Coni e del Cip — hanno scritto in una nota congiunta — sulle enormi difficoltà che l’applicazione di questa norma avrebbe comportato per tutto il mondo sportivo.

Un risultato fondamentale che mette al sicuro l’attività e il futuro di migliaia di società sportive che rappresentano il pilastro su cui si fonda lo sport italiano».

Maria Facendola

Lascia un commento