Chi ama la costiera amalfitana e sorrentina non può non conoscere Vietri sul Mare, il piccolo ed incantevole borgo dove vengono prodotte alcune delle ceramiche più belle d’Italia e che arredano con i loro colori molte delle abitazioni e dei locali pubblici delle due costiere.
La mitologia racconta che Giasone con i suoi Argonauti naufragarono nell’attuale luogo dove sorge Vietri ed innamorati del litorale, Giasone fondò la città di Marcina.
Le origini della località sono infatti antichissime. Si pensa fosse un porto etrusco e sannita vista la conformazione favorevole della baia in cui si trova. Sicuramente lo sviluppo del borgo avviene durante il medioevo per poi affermarsi per le sue produzioni artigianali a partire dal 1500.
La vicinanza con Salerno, di cui è di fatto una delle spiagge in cui molti cittadini vanno a rilassarsi, ha reso sempre il comune ricco per offerta turistica e gastronomica.
Le maioliche di San Giovanni Battista
Da visitare c’è innanzitutto il borgo dove è piacevole passeggiare tra le antiche strade e la marina. Per chi arriva dal mare lo spettacolo delle maioliche della cupola della chiesa principale, dedicata a di S. Giovanni Battista, monumento cittadino di impianto seicentesco, è il primo impatto con l’arte della ceramica che pervade completamente la vita di Vietri, nonché i suoi commerci e l’attività artigiana.
Sempre dal mare ci sono i Due Fratelli, i grandi scogli fuori la città che da sempre la rappresentano e sono depositari di molte leggende sul borgo.
Merita una visita anche l’Arciconfraternita dell’Annunziata e del Rosario, anch’essa di origine secentesca, decorata in facciata da ceramiche dipinte.
Il Museo della ceramica di Raito
Naturalmente luoghi di interesse sono il Museo provinciale della ceramica, nella vicina ed incantevole frazione di Raito, che è ospitato nell’antica villa della famiglia Guariglia. Un luogo molto interessante per conoscere l’evoluzione di quest’arte che in realtà è autoctona ma ha vissuto anche grazie alle numerose contaminazioni culturali e sociali della zona.
Dagli operai genovesi che si trasferirono nell’800 all’apertura delle vetrerie ai chimici tedeschi che dagli anni ’20 del 900 diedero particolare splendore e qualità ai colori. Ai tedeschi è attribuita anche l’invenzione del famoso asinello, la piccola ceramica che rappresenta l’arte del luogo anche se in realtà le ceramiche più ricercate sono piatti, vassoi e le famose tazzine da caffè.
Un saggio di questo ampio campionario si può trovare nelle varie – e famose – case artigiane locali. Tra queste Solimene all’ingresso del centro storico è particolarmente interessante perché il palazzo delle vendite fu costruito dall’architetto Paolo Soleri, maestro dell’architettura organica e collaboratore di grandi architetti americani come Lloyd Wright.
Il palazzo di Solimene è in sé un’opera d’arte che si nota sin da lontano e dentro si possono osservare tutte le ceramiche classiche di Raito sia per l’uso quotidiano sia veri e propri pezzi d’arte da collezionare.
Il soggiorno di Giuseppe Prezzolini
Tra gli altri celebri abitanti di Vietri va ricordato il giornalista, scrittore e poeta Giuseppe Prezzolini che vi soggiornò dal 1962 al 1968 ed a cui è stato dedicato il principale istituto scolastico della zona. Prezzolini, che si curava dall’artrite in costiera, scrisse parole molto belle verso le persone del luogo, che amò molto.
Ottima è appunto la cultura dell’accoglienza ed è possibile trovare varie forme di alloggi anche un po’ meno costosi rispetto ai prezzi ormai inarrivabili della costiera Amalfitana.
La cucina è d’eccezione con culture dei monti alle spalle e mare pescoso di fronte, tenuto conto che gli abitanti di Vietri sono stati a lungo pescatori e soprattutto maestri d’ascia per la costruzione di gozzi.
Tra i piatti tipici vanno ricordati gli scialatielli ai frutti di mare, linguine all’astice, alici fresche, pescato fresco del giorno in ogni sua forma e preparazione e soprattutto se accompagnato da paccheri della vicina Gragnano, polpo affogato al sugo e la mitica delizia al limone, dolce tipico della costiera.
Ogni momento dell’anno vale la pena visitare Vietri, il microclima è mite e basta una giornata di sole per godersi la bellezza infinita dei luoghi.
Domenico Chirico