Dal centro sud difficilmente si immagina la provincia lombarda o veneta come un luogo di vacanza. Invece, sono molti i borghi – come ovunque in Italia – dove bellezza del paesaggio si uniscono a storie secolari e gioie enogastronomiche. Tra questi Nigoline Bonomelli, un borgo nel comune di Corte Franca.
Ci troviamo nella zona di Franciacorta un zona ormai nota per i vini che si estende tra le colline della provincia di Brescia ed il lago d’Iseo. Anticamente il paese si chiamava solo Nigoline a cui si aggiunse poi il secondo nome Bonomelli per onorare un illustre vescovo del Risorgimento.
Il piccolo borgo nasce nel XIII secolo intorno alla Chiesa di Sant’Eufemia, che rimane ad oggi uno dei suoi principali monumenti. È una chiesa che è stata a lungo considerata tra le più antiche della zona e la cui iniziale costruzione risale all’VIII secolo dopo Cristo. Al suo interno si trovano tracce di questa antichissima storia con affreschi di varie epoche e mosaici e la raffigurazione di Sant’Eufemia il cui culto si sviluppa già nel primo cristianesimo.
Il palazzo dei nobili Monti della Corte
A nord ovest della chiesa si rinvengono le tracce di un antico maniero. Il castello di Nigoline oggi però è fatto solo di alcune mura tra le sterpaglie e si pensa risalisse all’XI secolo.
Il vero palazzo di interesse però è quello dei nobili Monti della Corte. Imparentati con la nobiltà di tutta l’area costruiscono il palazzo dal ‘600 anche se ci sono tracce precedenti ed ha la forma recintata anch’esso di un maniero.
All’entrata gli stemmi delle due famiglie i cui discendenti, i fratelli d’Ansembourg, ancora oggi gestiscono la dimora. All’ingresso uno scalone porta alla galleria, dove sono conservati molti dei dipinti che raffigurano la famiglia. Della collezione del palazzo facevano parte anche alcuni importanti quadri di Giacomo Cerutti detto Pitocchetto, oggi in mostra presso il Museo d’Arte Sorlini di Calvagese della Riviera.
Tra i nobili abitanti della dimora si ricorda Alessandro Monti della Corte, che divenne un eroe del Risorgimento ungherese nell’800 e molti furono gli scrittori ed artisti dell’epoca che lo frequentarono, dal Foscolo all’Aleardi.
Alessandro della Corte a Fiume
Nel ‘900 un altro Alessandro Della Corte divenne famoso perché appena diciottenne partecipò alla spedizione di Fiume con d’Annunzio. Al suo rientrò sposò una nobile armena che diede vita alla tradizione del ballo del giovedì presso il palazzo.
Oggi è una residenza che, con il suo grande giardino all’inglese, ospita anche ricevimenti privati oltre alla possibilità di una visita guidata alcuni giorni a settimana. Ed è stato il luogo dove nacque il consorzio del Franciacorta perché fu la famiglia una delle prime a produrre il pregiato vino ormai famosissimo e molto diffuso.
Alcune altre chiese meritano una breve visita ma in generale trovandosi in zona vale la pena esplorare il Lago d’Iseo, piccolo gioiello della zona e passeggiare per le colline tra vigneti e dimore storiche.
Non mancano occasioni di alloggio per varie tasche ed agriturismi dove unire le degustazioni a visite a Nigoline ed agli altri borghi della zona.
I vini della Franciacorta
Essendo area di vocazione agricola non mancano ottimi piatti della cucina locale che si possono accompagnare con tutti gli ottimi vini della Franciacorta.
Piatto tradizionale è la polenta di farina di mais, che viene servita con carne, pesce o formaggio, sia pasticciata, sia tagliata a fette e fritta o grigliata. La pasta viene cucinata sotto forma di ravioli e nella variante locale di bocconcini ripieni detti casonsei.
Il pesce del lago di Iseo
Una curiosità è il lovertis, luppolo selvatico che viene usato per insaporire risotti e frittate. Molto ricercato e pregiato è il pesce del Lago d’Iseo, in particolare il coregone e la tinca; quest’ultima, specialità di Clusane d’Iseo, viene farcita, cotta al forno e servita con polenta.
La zona abbonda di funghi selvatici, in particolare porcini e cantarelli, molto buoni se serviti nelle frittate, nei risotti, nella pasta e negli stufati. Il piatto tipico della Franciacorta è comunque di carne ed è conosciuto come manzo all’olio (la ricetta più antica risale al 1500).
Per conoscere questi luoghi, dove si respira aria di Risorgimento e di buon vino forse vale la pena affittare un’auto nella vicina Brescia e da lì esplorare borghi e laghi, godendosi la bellezza del nostro Paese.
Domenico Chirico