Il Borgo dei Vergini è considerato la parte centrale del rione Sanità di Napoli. Un borgo ed un rione che raccontano in ogni loro pietra la storia millenaria della città. Una meta turistica solo da pochi anni, perché prima l’area era considerata pericolosa ed esclusivo dominio dei clan camorristici.
Oggi il rione Sanità è visitato da migliaia di turisti ogni giorno dell’anno. Del resto, la storia dei luoghi è antichissima con tombe già di epoca greca e poi le catacombe che dall’epoca romana hanno riempito la zona. Le rocce di tufo della zona erano infatti ideali per scavare loculi.
In seguito si è aggiunta infatti la zona cimiteriale con lo storico cimitero delle Fontanelle, che un tempo era il luogo di sepoltura per eccellenza dei napoletani. È dal 1500 in poi che la Sanità comincia ad essere sempre più abitata. Con molti artigiani che lavoravano per le celebri ceramiche di Capodimonte, la cui collina sovrasta il Rione ed è ad esso collegata da una bellissima passeggiata, la salita del Moiariello, panoramica su tutta Napoli.
Con la collina alle spalle e le catacombe scavate nelle sue rocce e con davanti due strade di ingresso la Sanità si è sempre presentata come un nucleo compatto ed a se stante della città. Entrandovi da via Foria, la strada del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e da Piazza Cavour, dove ferma la metropolitana, ci si imbatte dopo poco nel tradizionale mercato all’aperto e subito nello spettacolare Palazzo detto dello Spagnuolo dove l’architetto Sanfelice realizzò una maestosa scalinata di ingresso.
Vicino si può trovare anche la chiesa di Santa Maria dei Vergini (dove è stato battezzato S. Alfonso Maria de’ Liguori abitante del Rione, l’autore del canto religioso molto noto «Tu scendi dalle stelle»).
Le catacombe di San Gennaro
Negli ultimi anni grazie alla Diocesi di Napoli e al sapiente lavoro di alcuni religiosi i luoghi però di attrazione del rione si sono moltiplicati. Sicuramente tra le eccellenze ci sono le catacombe di San Gennaro, prese in gestione da una cooperativa di giovani del quartiere e che offrono uno spettacolo unico di bellezza e storia.
Similmente vale la pena visitare le vicine catacombe di San Gaudioso. Quando è aperto merita una visita anche il Cimitero delle Fontanelle, chiamato così per la presenza di alcune fonti d’acqua e dove tradizionalmente si praticava il culto della capuzzelle.
Si tratta del culto di teschi scelti dal popolo napoletano nell’ossario senza avere un rapporto ma con i quali i fedeli stabilivano un dialogo di preghiera ed affidamento, portando fiori e parlandoci. È uno dei molti culti pagani della zona che si sono poi incrociati con la cultura cristiana e da questa sono stati tollerati.
Grazie poi al meritorio lavoro della Fondazione San Gennaro, che ha preso in gestione le omonime catacombe, sono poi nate attività culturali e sociali di grande rilievo.
Tra questa il recupero della Cappella dei Bianchi dove lo scultore Jago ha regalato agli abitanti del Rione alcune sue opere rendendo l’antico luogo sacro un moderno spazio di arte contemporanea. E molte altre sono le attività che organizza la Fondazione con le cooperative di giovani del rione che sostiene. Affidarsi ad una delle loro guide può essere la soluzione migliore per conoscere questa zona affascinante di Napoli.
Totò, Eduardo e «Nostalgia»
Del resto, qui era nato Totò ed Eduardo ci ambientò la celebre opera il Sindaco del Rione Sanità. Recentemente il regista Mario Martone ha girato nel borgo il suo bel film Nostalgia. Il rione, come tutta la città, è poi ormai pieno di alloggi per turisti e può valere la pena prenderne uno ed abbandonarsi alla vita di quartiere.
Sono proliferati luoghi dove mangiare e le storiche pizzerie del quartiere ormai richiedono sempre un po’ di fila per accedervi. In ogni caso la pizza è sempre ottima ed a Napoli non esiste il problema del cibo, visto che l’arrivo del turismo di massa ha trasformato le vie del centro i un grande ristorante all’aperto. Spesso anche a discapito della qualità, ma con un po’ di attenzione è ancora possibile mangiare decentemente.
Se poi si è stanchi della vita intensa del Rione Sanità e della sua storia secolare si può sempre camminare verso la non distante Piazza Dante, dove bersi uno dei migliori caffè di Napoli alla torrefazione Mexico. Magari accompagnandosi con una sfogliatella, in cui gli strati di quella riccia sono come le mille facce di Napoli e dei suoi quartieri pieni di storia e di fascino.
Domenico Chirico