CEFALÙ

Dove Cristo
guarda il mare

Tra le molte località della Sicilia che occorre visitare spicca Cefalù, l’antichissimo borgo vicino a Palermo. Il suo Duomo è una contaminazione di arte orientale e motivi di architettura nordica di rara bellezza.

 

Il Bel Paese ha infiniti luoghi e storie da raccontare ed ognuno di questi è un mondo. Se non sarà distrutto dal turismo incontrollato continuerà ad essere uno scrigno in cui sono custoditi i tesori di molte civiltà. Cefalù, vicino Palermo, è uno di questi luoghi che ispirano meraviglia ed incanto al visitatore.

L’origine è antichissima, con presenze umane sin dalla preistoria. Ma furono i greci a colonizzare per primi il capo, da cui il nome in greco del borgo. Siracusani e romani ne fecero una loro base e poi i bizantini, gli arabi ed i normanni. E poi il Regno d’Italia ed il borgo porta i segni di tutti questi popoli e culture.

Il Duomo che guarda verso il mare

Il Duomo di CefalùAl visitatore però il colpo d’occhio sul borgo immediatamente regala la vista del duomo, che domina Cefalù e guarda solenne verso il mare. Solo la cattedrale merita una visita anche se poi è tutto un continuo di vicoli e case bianche affacciate sul mare, che rendono spettacolare passeggiare in questo borgo.

Il duomo venne costruito in epoca normanna, per segnare una nuova era dopo la presenza araba. E volutamente fu scelta una posizione predominante. I primi lavori furono avviati nel 1134 e Ruggero II il normanno scelse di farsi seppellire qui tanta era la bellezza del luogo.

Il figlio, Federico II, decise che le sue spoglie dovevano essere custodite, con le sue, presso la Cattedrale di Palermo e quindi furano portate via. Ma le due chiese, assieme a quella di Monreale hanno tratti simili e soprattutto conservano il mosaico del Cristo Pantocratore che risplende al suo interno.

Il mosaico del Cristo Pantocratore nel Duomo di CefalùIl Mosaico di Cefalù fu creato su 600 mq interni di cupola e Ruggero II fece venire maestri bizantini per la sua decorazione. Creando peraltro una contaminazione unica di bellezza di arte orientale e motivi di architettura nordica che anche sono presenti in più parti della cattedrale.

Anche l’adiacente chiostro merita una visita insieme a diversi ambienti ed opera presenti in questo monumento di spettacolare bellezza e riconosciuto dal 2015 Patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

I palazzi della nobiltà siciliana

La facciata dell'Osterio Magno di CefalùUscendone fuori si apre il borgo con molti altri tesori da scoprire. Intanto le molte chiede e cappelle medievali e del 500 e 600 che costellano il cammino nelle antiche vie. E poi gli splendidi palazzi della nobiltà siciliana.

Notevole tra le architetture civili è l’Osterio Magno, palazzo di epoca medievale che la tradizione vuole fosse la residenza di Ruggero II il Normanno. Molto interessante anche visitare l’antico lavatoio medievale restaurato negli anni ’90 e che può dare una chiara idea di come fosse la vita a Cefalù.

Il Museo cittadino Mandralisca conserva poi il celebre ritratto del Marinaio ignoto di Antonello da Messina oltre ad una collezione, tra le poche al mondo, di molluschi.

La festa del Santissimo Salvatore

Cefalù. Un momento della festa del Santissimo SalvatoreCefalù ormai è piena di ristoranti ed alberghi o sistemazioni in b&b, o è facilmente raggiungibile da Palermo in treno. Il suo mare comunque merita una sosta più lunga e magari un bel bagno dopo tante arte e cultura millenaria.

Certamente venire nel borgo dal 2 al 6 di agosto, durante i festeggiamenti di San Salvatore, considerato il patrono della città, è una buona opportunità per vedere e conoscerne lo splendore. Anche perché i festeggiamenti in onore del Santo si concludono con una gara tradizionale, chiamata Antinna a mari.

La gara i pescatori locali che si sfidano per la conquista di una bandierina colorata attaccata alla punta di un lunghissimo tronco, reso scivoloso da grasso e sapone e posta su una banchina.

Il Parco delle Madonie

Uno scorcio del Parco della Madonie nei pressi di CefalùCefalù ha alle sue spalle il Parco della Madonie, dove si possono fare anche delle escursioni, e quindi ha una tradizione culinaria che è sia di mare sia di montagna. Uno dei piatti tipici della festa patronale è, ad esempio, la pasta a taianu (tegame) con carne melanzane. Ma molti sono i piatti a base di pesce ed i dolci a base di mandorle, secondo la migliore tradizione del mediterraneo.

E per chi volesse godersi mare e divertimento ci sono più di un chilometro di spiagge dalle più tranquille in località Sant’Ambrogio a quelle più vissute d’estate e paradiso dei surfisti in zona Capo Playa. Il borgo ha una sua magia da scoprire assolutamente, in cui tutto continua a contaminarsi e rinascere da secoli, sotto l’occhio vigile del Pantocratore.

Domenico Chirico

 

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